Nel Chianti la mostra “C’era una volta il treno…”: ci sarà anche il Museo di oggettistica ferroviaria Galileo Nesti

SIGNA – Ci sarà anche il Museo di oggetistica ferroviaria Galileo Nesti alla mostra “C’era una volta il treno… dalla tramvia del Chianti alle ferrovie a vapore in Italia”, in programma da domani, domenica 16, fino al 30 giugno a Chiesanuova, nel Chianti. Mostra organizzata dall’associazione Il Paese dei Balocchi in collaborazione con il Circolo […]

SIGNA – Ci sarà anche il Museo di oggetistica ferroviaria Galileo Nesti alla mostra “C’era una volta il treno… dalla tramvia del Chianti alle ferrovie a vapore in Italia”, in programma da domani, domenica 16, fino al 30 giugno a Chiesanuova, nel Chianti. Mostra organizzata dall’associazione Il Paese dei Balocchi in collaborazione con il Circolo Crc Chiesanuova (con il patrocinio di Regione Toscana, Città Metropolitana, Comune di San Casciano e Fondazione Ferrovie dello Stato) con foto d’epoca, divise originali, modellini e riproduzioni plastiche sulla storia della tramvia del Chianti e del treno a vapore in Italia e anche un pezzo di ferrovia. Da qui anche la presenza del museo signese, intitolato appunto a Galileo Nesti, primo presidente dell’associazione di cui fanno parte tanti dei ferrovieri che hanno prestato servizio alla stazione di Signa e scomparso prematuramente nel 2010. Museo voluto con impegno e passione soprattutto da colui che dell’associazione è il presidente, Salvatore Leoni, ex Capo Reparto del Movimento di Santa Maria Novella a Firenze. E che insieme a tanti “ragazzi” ormai ex ferrovieri, tramite un attento lavoro di restauro e di conservazione, ha riportato alla luce tanti cimeli di quello che è stato un passato glorioso delle ferrovie. Oggetti salvati dalla distruzione e che invece oggi sono in mostra a divulgare un passato tecnologico e culturale insito nella storia delle Ferrovie italiane. Per la prima volta, quindi, uscirà dal museo e verrà esposto il frammento originale della prima ferrovia Italiana Napoli–Portici voluta dal Ferdinando II di Borbone che compì il 3 ottobre del 1839 i suoi primi 7411 metri con la famosa locomotiva Bayard progettata da  George Stephenson. Anche altri saranno i cimeli presenti come fanali-lanterna di locomotive a vapore del 1800 o da manovratore, cartelli, biglietti, palette da capostazione, cappelli, che hanno fatto la storia del mondo del binario. La mostra chiantigiana, infatti, tramite modelli, reperti e documenti, spiegherà la storia dei treni a vapore in Italia, anche con curiosità davvero particolari, come quelle relative per esempio al convoglio urilizzato nel film da don Camillo. Ma anche all’Orient  Express o al settore dedicato al fumo di latta, ovvero a quei treni in latta costruiti per i giochi dei ragazzi.

La mostra si pone inoltre uno scopo tutto particolare e che ha coinvolto tante aziende della Piana che hanno aderito a questa avventura di supporto per l’ospedale Meyer di Firenze per il reparto di neurochirurgia. In che modo? Con la vendita di quattro cartoline d’epoca con il timbro ripreso da vecchie immagini della tramvia dalla ditta “Milani ” di Sesto Fiorentino che ne ha riprodotto  il logo antico di 133 anni. L’esposizione si terrà nella sala del Circolo Ricreativo Culturale di Chiesanuova e, una volta entrati, sarà come sfogliare una enciclopedia di storia delle ferrovie, oltre a essere trasportati a quel lontano 21 maggio 1891 quando una modesta locomotiva con alcuni vagoni portò il progresso in questa parte del Chianti fiorentino partendo da Firenze. Sarà ricostruito dalla ditta “Opera Set” di Calenzano addirittura un pezzetto di binario di quel glorioso percorso che, partendo da Firenze, arrivava a San Casciano, mentre manichini con costumi dell’epoca del Museo di Enrico Capecchi di Prato faranno da scenografia alla grande gigantografia di 18 metri quadrati e conoscere cosa succedeva in quella stazione con partenze giornaliere di questo convoglio denominato “Gamba di legno” per la sua andatura claudicante. La storia si animerà anche con plastici e uno di questi sarà dedicato alla tramvia del Chianti. Saranno messe in mostra anche divise da capostazione, capotreno e macchinista dei primi del ‘900 a completamento di un mondo che ancora oggi suscita tanto interesse, anche fra i più giovani.