“Nessuno. Occhio ragazzi” la vicenda del mostro a CiviCa e al Manzoni

CALENZANO – “Nessuno. Occhio ragazzi” è il titolo di un nuovo appuntamento sulla vicenda del Mostro di Firenze in programma domani 1 marzo alle 21 alla Biblioteca CiviCa. A ricostruire, su piani e con modi diversi, la vicenda che tra il 1968 e il 1985 terrorizzò la Toscana, l’Italia con vittime anche nella zona di […]

CALENZANO – “Nessuno. Occhio ragazzi” è il titolo di un nuovo appuntamento sulla vicenda del Mostro di Firenze in programma domani 1 marzo alle 21 alla Biblioteca CiviCa. A ricostruire, su piani e con modi diversi, la vicenda che tra il 1968 e il 1985 terrorizzò la Toscana, l’Italia con vittime anche nella zona di Calenzano, sarà Eugenio Nocciolini che presenta tre incontri con esperti e conclude il percorso con la messa in scena al Teatro Manzoni, il 28, 29 e 30 marzo alle 21 e il 31 marzo alle 17 dello spettacolo “Nessuno”.

Perché parlare del Mostro di Firenze?

“E’ una questione non ancora risolta, è un caso aperto – dice il regista Eugenio Nocciolini – Da un punto di vista cinico posso dire che è difficile non interessarsi a questo caso, basta pensare che tutto inizia in una mattina quando un bambino bussa ad una porta chiedendo un letto perché mamma e zio sono morti ammazzati siamo il 21 agosto 1968. E’ quasi un inizio da film. All’inizio la storia può sembrare un episodio da cluedo, da indovina chi è il mostro, invece abbiamo scelto un modo per non parlare del mostro, ma delle vittime. Le vittime sono nomi che non tutti conoscono. Rileggendo la storia in occasione dell’ennesimo mostro, mi sono immedesimato nelle vittime. Dovevo restituire la mia ossessione e l’ho restituita con un testo che non vuole essere niente di processuale”.

Domani, 1 marzo, l’incontro sarà a cura di Enrico Balducci, mentre il 22 marzo alle 21 la vicenda del Mostro sarà raccontata da un criminologo Enea Oltremare che risponderà alle domande del pubblico. Come affronterà il tema del Mostro lo spettacolo Nessuno?

“Lo spettacolo – dice Nocciolinii – nasce dalla volontà di provare a riportare alla luce i nomi di chi ha perso la vita in questa vicenda. Quello è stato un periodo importante e la vicenda del Mostro ha modificato le nostre esistenze, ha cambiato il nostro modo di vivere. Nello spettacolo racconto le ore prima vissute da queste persone prima di questa storia. Sono scene di vita quotidiana”.

Lo spettacolo non è stato subito accolto dai teatri?

“La difficoltà – dice Nocciolini – è stata proprio questa: sono tematiche non facili da far accettare e devo fare un plaudo a Cristina Ghelli che ha voluto che lo spettacolo si mettesse in scena”.

Nelle foto Nocciolini durante l’intervista nel programma di Piananotizie e Sesto tv “Il tè a CiviCa” del 1 febbraio 2019.