“No agli estremismi, il nostro sarà un ballottaggio da equidistanti”: Gandola non si sbilancia

CAMPI BISENZIO – Una settimana al ballottaggio. Una settimana al voto che dirà, dopo il primo turno, chi sarà il sindaco di Campi Bisenzio. E fra gli sconfitti, il primo a prendere la parola è Paolo Gandola. “La nostra coalizione di centro-destra è nata per essere alternativa al sistema fin qui evidenziatosi a Campi Bisenzio, […]

CAMPI BISENZIO – Una settimana al ballottaggio. Una settimana al voto che dirà, dopo il primo turno, chi sarà il sindaco di Campi Bisenzio. E fra gli sconfitti, il primo a prendere la parola è Paolo Gandola. “La nostra coalizione di centro-destra è nata per essere alternativa al sistema fin qui evidenziatosi a Campi Bisenzio, con una collocazione chiara e ancorata a dei fondamentali ideali quali la centralità della persona, la trasparenza, la chiarezza e la competenza. Su questi punti cardine abbiamo creato il nostro progetto per Campi Bisenzio. In più i nostri punti centrali per il rilancio del nostro territorio erano incentrati su sicurezza, vivibilità, vitalità e identità, questioni centrali e da cui derivano, a nostro parere, il benessere della nostra comunità. Di fronte a quanto accaduto al primo turno, risultando di poco sconfitti dalla coalizione di Andrea Tagliaferri, ci sentiamo ora di dire a chiare lettere che la nostra collocazione alternativa non cambia e non potrebbe essere altrimenti”. 

“Siamo e restiamo alternativi al sistema promosso dai due contendenti, rimanendo totalmente equidistanti da ognuno di loro. I nostri elettori sapranno scegliere in base alle proprie idee e al proprio discernimento, soprattutto basando la propria scelta sulle impostazioni ideologiche e programmatiche. E’ evidente, però, – aggiunta Gandola – che il nostro è un elettorato per lo più moderato che non ama gli estremismi e le ideologie del passato e per questo ci auguriamo che nessuno voglia riportare a Campi Bisenzio idee, proposte o, peggio modalità di gestione del potere, che ricordano le stagioni più oscure della storia internazionale. Il comunismo con il suo portato ideologico lasciamolo definitivamente alle spalle, relegandolo a una stagione passata e di cui il nostro tessuto imprenditoriale, commerciale e sociale non necessita. Il mio appello è perché a Campi si apra una stagione di rilancio e per una nuova collaborazione nell’interesse di tutti e non dei pochi”.