Noferi (M5S): “Rifiuti, a essere riciclate sono solo le parole “Economia circolare”…”

FIRENZE – L’opinione del Movimento 5 Stelle sulla relazione dell’assessore Monni sul Piano regionale dei rifiuti è estremamente negativa: a esprimerla è la consigliera regionale Silvia Noferi, che spiega: “La Regione Toscana dovrebbe calcolare quanti rifiuti vengono prodotti ogni anno, di che tipo e partendo da questo dato, pensare non solo a diminuirne le quantità […]

FIRENZE – L’opinione del Movimento 5 Stelle sulla relazione dell’assessore Monni sul Piano regionale dei rifiuti è estremamente negativa: a esprimerla è la consigliera regionale Silvia Noferi, che spiega: “La Regione Toscana dovrebbe calcolare quanti rifiuti vengono prodotti ogni anno, di che tipo e partendo da questo dato, pensare non solo a diminuirne le quantità ma anche come differenziarli in modo più preciso prima di procedere alla realizzazione degli impianti, perché affidarsi ad un avviso pubblico che chiede al mondo imprenditoriale quali impianti hanno da offrire senza dar loro un’indicazione su cosa serva per affrontare un certo volume dei rifiuti, è un metodo assai poco razionale. A parte la mancanza di dati tecnici sugli impianti proposti che dovremo acquisire con accesso atti, sarebbe importante sapere come verranno scelti questi impianti e chi valuterà se saranno rispondenti alle necessità della Toscana in termini di quantità e tipologia”.

“Per esempio, – aggiunge – il quantitativo annuale di prodotti assorbenti per la persona in Toscana, attualmente è circa 100.000 tonnellate (fonti Ispra 2021), nella comunicazione dell’assessore Monni è presente solo l’impianto di Capannori proposto da Retiambiente Spa con una capacità di 10.000 tonnellate, quindi solo il 10% del necessario, e il resto? L’inceneritore di Montale la cui chiusura dal 2023 è stata posticipata al 2026, come e da chi verrà sostituito? Gli impianti da soli non possono risolvere il problema dei rifiuti se non abbiamo una buona raccolta differenziata, ossia materie prime seconde suddivise per composizione  e tipologia (vetro, metalli, plastica, organico eccetera), perché altrimenti è molto difficile il recupero e tantomeno il riuso; soprattutto per la frazione organica  è fondamentale puntare ad una maggiore qualità perché sono sempre più numerosi gli allarmi della presenza di plastiche nel sangue umano, segno evidente che è stata contaminata la catena alimentare”.

“Il problema dei rifiuti non può essere affrontato solo a valle, quando i rifiuti sono ormai prodotti, ma è necessario introdurre meccanismi che ostacolino la produzione di imballi inutili all’origine. Bisogna cambiare modo di pensare, adottando nuovi modelli industriali, sfruttando le nuove tecnologie che possono aiutare nella creazione di imballi eco-compatibili e nella diversa organizzazione nella distribuzione delle merci. Per quanto riguarda i gassificatori non ci sono novità, è rimasto tutto come prima, anzi i gassificatori-pirolizzatori sono quelli più pericolosi per le sostanze che disperdono; usano la tecnica del riscaldamento indiretto senza combustione o con combustione in difetto di ossigeno per produrre carbonio e gas (idrocarburi vari, idrogeno, Co2), quindi sostanze chimiche che hanno come principale scopo il recupero energetico, non il recupero di materia come chiede la transizione ecologica”.

“Abbiamo capito – conclude – che la maggioranza ha imparato a usare termini del gruppo semantico ecologista: “economia circolare, riuso, allungamento della vita della materia, rivoluzione verde, minimizzazione degli impatti ambientali, evoluzione tecnologica degli impianti di valorizzazione”, ma poi vuole fare tutto il contrario costruendo inceneritori sotto mentite spoglie come sono quasi la metà degli impianti  raccolti con l’avviso pubblico. In questo avviso pubblico ad essere state riciclate sono solo le parole, a cui è stato dato un significato diverso….”.