Non facciamoci “schiacciare” dal Covid: la psicologa ci indica cinque semplici regole per “sopravvivere”

FIRENZE – Prosegue – e di questo ne siamo felici – la nostra collaborazione con Eleonora Ceccarelli, psicologa e psicoterapeuta, consigliera dell’Ordine degli psicologi della Toscana. Una collaborazione iniziata lo scorso marzo, durante il precedente lockdown, e che gioco forza ci ha portati a trattare, praticamente sempre in questi mesi, di problematiche legate all’emergenza sanitaria […]

FIRENZE – Prosegue – e di questo ne siamo felici – la nostra collaborazione con Eleonora Ceccarelli, psicologa e psicoterapeuta, consigliera dell’Ordine degli psicologi della Toscana. Una collaborazione iniziata lo scorso marzo, durante il precedente lockdown, e che gioco forza ci ha portati a trattare, praticamente sempre in questi mesi, di problematiche legate all’emergenza sanitaria in corso.

Queste ultime settimane, fra l’altro, sono state scandite da nuovi Dpcm e da ulteriori misure restrittive. E il propagarsi dell’epidemia ha riportato i riflettori sulla salute fisica delle persone ma ricordiamoci anche di quella mentale. L’entusiasmo e i buoni propositi di maggio sono stati spazzati via da questa nuova ventata di virus e…. di blocchi imposti alle attività produttive. Questa volta, forse, viene difficile pensare “Andrà tutto bene”.

All’inizio del lockdown, incideva principalmente la paura del contagio e la rinuncia alle abitudini quotidiane. Adesso a pesare in maniera preponderante è la paura per l’andamento dell’economia e per l’impatto sulla propria qualità della vita. Alla luce di ciò, la paura vissuta in questa nuova fase può essere ancora più forte di quella vissuta durante il lockdown, alla quale si uniscono con altrettanta forza il senso di impotenza personale, di chi nonostante le procedure e i protocolli si trova bloccato e tanta rabbia. In questo guazzabuglio di emozioni può essere difficile ragionare correttamente su ciò che ci sta accadendo, pertanto occorre trovare un nuovo e vitale equilibrio tra la nostra sfera emotiva e la realtà che stiamo vivendo.

Alla luce di tutto questo, abbiamo chiesto alla dottoressa Ceccarelli di indicarci alcune indicazioni utili per “sopravvivere” a questa nuova ondata:

– Acquisire le comunicazioni di base da fonti affidabili: essere informati e restare aggiornati è importante ma la sovraesposizione ai media e ai social può essere pericolosa e fuorviante.

– Evitare di parlare esclusivamente del Coronavirus, del contagio, del momento di emergenza che stiamo vivendo: approfittiamo invece di questi momenti per ampliare i temi da condividere con i nostri familiari e/o amici.

– Tenere la mascherina e seguire le misure protettive non è da sfigati: questo punto vale soprattutto per i più giovani. E’ tipico degli adolescenti avere un atteggiamento verso i comportamenti a rischio caratterizzati da un atteggiamento del tipo “tanto a me non capiterà mai!”. Il Coronavirus non è un fenomeno individuale ma collettivo, che può colpire tutti pertanto è indispensabile per il benessere proprio e altrui attenersi alle procedure di sicurezza. Rispettare quest’ultime, è l’antidoto più forte a livello collettivo.

– L’emergenza può generare un senso di smarrimento che spezza la nostra capacità di funzionare in modo automatico e ci costringe a re-imparare il nostro modo di muoverci nel mondo: tanto prima riusciamo a ristabilire una regolarità, programmando le nostre giornate in anticipo, tanto meglio sarà per il nostro benessere psicologico.

– Ricordiamoci che siamo tutti nella stessa barca: le emozioni e i sentimenti che stiamo sperimentando appartengono probabilmente anche agli altri. Immedesimarsi nell’altro, può essere un buon esercizio psicologico per evitare di essere travolti nei momenti di maggiore tensione emotiva.

Ma non solo, perché per affrontare “al meglio” questo momento è necessario ascoltare il proprio stato psicofisico. Non si deve negare il disagio, soprattutto quando riveste una forma persistente. Non bisogna mai isolarsi pensando di affrontare così le criticità. Fate riferimento alla rete sociale, chiedete aiuto a familiari o amici e, in caso di bisogno, non vergognatevi a chiedere aiuto a uno psicologo.
Il disagio psicologico provato dalle persone in questa nuova fase può essere ancora più invalidante: occorre salvaguardare la salute mentale delle persone e intervenire anche a livello istituzionale, attivando progetti a tutela e a sostegno del benessere psicologico dei nostri cittadini.

E’ per tutti questi motivi che mi piace concludere con una frase di Mauro Corona, scrittore, scultore e alpinista: “Forse occorre meno benessere ma più ben essere. Per ben vivere”.

Eleonora Ceccarelli