Non si farà il campo nomadi e quello attuale sarà dismesso

SESTO FIORENTINO – Il campo nomadi previsto in via Funaioli nell’area universitaria del Polo scientifico, non si farà più. Lo ha deciso la giunta comunale in seguito ad una serie di problemi emersi per la creazione della nuova area prevista anche in seguito ad un finanziamento regionale che copriva circa il 50% dell’investimento complessivo. “Negli […]

SESTO FIORENTINO – Il campo nomadi previsto in via Funaioli nell’area universitaria del Polo scientifico, non si farà più. Lo ha deciso la giunta comunale in seguito ad una serie di problemi emersi per la creazione della nuova area prevista anche in seguito ad un finanziamento regionale che copriva circa il 50% dell’investimento complessivo.
“Negli anni abbiamo individuato l’area e lavorato per la progettazione – ha spiegato l’assessore al sociale Caterina Conti – ma sono emerse alcune due difficoltà: la prima è la vicenda degli espropri e la seconda legata alle risorse non sufficienti nel bilancio per la realizzazione del nuovo villaggio. A tutto questo si è aggiunto l’approvazione da parte della Regione della variante al Pip: il villaggio Rom sarebbe quindi entrato nell’area di rispetto dell’aeroporto. Con la Regione abbiamo preso la decisione non sarebbe stato fatto e le risorse regionali, che erano previste nell’ambito del sociale, sarebbero state indirizzate ad altri progetti sempre di natura sociale”.
Le risorse della Regione per il campo nomadi erano di 300mila euro che ora saranno indirizzate: 150mila euro per il progetto di risistemazione e riorganizzazione degli spazi del centro diurno di via Fanti, 80mila euro per la ristrutturazione della cucina della Rsa di Villa Solaria e gli altri 120mila euro per l’impianto di condizionamento della Rsa di Villa Solaria.
L’attuale campo nomadi di via Madonna del Piano sarà dismesso.
“Stiamo lavorando con Caritas – prosegue l’assessore Conti – per la dismissione del campo visto che in quell’area l’Università prevede la costruzione della sede di ingegneria pesante. Per arrivare alla dismissione sarà attuato un progetto di accompagnamento”. Il progetto potrebbe essere attuato con il coinvolgimento della Regione, accedendo ai fondi europei per investimenti e ristrutturazione di alloggi e progetti di autonomia. Attualmente nel campo nomadi sono presenti una dozzina di famiglie per un totale di 70 persone la metà delle quali minori.
“La dismissione del campo nomadi – conclude Conti – potrebbe essere fattibile in due anni, il programma con Caritas è legato ad un percorso di inserimento, alla tutela dei minori fino all’autonomia”.
La parte economica che il Comune aveva previsto per la realizzazione del campo nomadi, 300mila euro, erano previsti nel settore sociale e quindi, ha spiegato l’assessore, saranno indirizzati ad altri progetti sempre in questo settore.