Novità per lavoro e cultura per il 2022: intervista all’assessore Jacopo Madau

SESTO FIORENTINO – Lavoro, economia, ma anche cultura: con la pandemia è cambita la visione sulla quotidianità. Ne abbiamo parlato con l’assessore Jacopo Madau le cui deleghe sono, tra le altre anche la cultura e il lavoro. La Piana è la sede di molte aziende, un bacino molto importante per il lavoro, per la produzione. […]

SESTO FIORENTINO – Lavoro, economia, ma anche cultura: con la pandemia è cambita la visione sulla quotidianità. Ne abbiamo parlato con l’assessore Jacopo Madau le cui deleghe sono, tra le altre anche la cultura e il lavoro.

La Piana è la sede di molte aziende, un bacino molto importante per il lavoro, per la produzione. Negli ultimi anni la tendenza sembra essersi invertita e con la pandemia la situazione si è acutizzata: dalle manifestazioni di grandi aziende come la Gkn a Campi alla situazione del Cartonificio Fiorentino di Sesto. Che scenario vede per i prossimi cinque anni? 

La Piana da sempre è un territorio capace di attrarre investimenti e lavoro di qualità. Mi riferisco alla migliaia di piccole-medie imprese che sono il cuore pulsante della nostra economia, ma anche alle grandi aziende. Se da una parte ci sono esempi purtroppo tristi e complessi, come la paventata chiusura e trasferimento del Cartonificio Fiorentino di Sesto e la vertenza Gkn, dall’altra invece non si sono fermati gli investimenti nel nostro territorio. Due esempi calzanti sono Menarini, che ha scelto di costruire un nuovo stabilimento a Sesto Fiorentino e che nel giro di pochi mesi assumerà oltre 250 dipendenti, e Lilly, che da molti anni investe nella sede di Sesto con strutture all’avanguardia e nuove linee produttive. Questi sono esempi di un circolo virtuoso che viene a formarsi: con un territorio che offre alte professionalità grazie alle scuole superiori e Università di alto livello presenti nell’area e le aziende dal canto loro sanno offrire lavoro di qualità che complessivamente generano uno sviluppo positivo del territorio. Un discorso diverso merita la questione del Cartonificio Fiorentino, in cui la nostra amministrazione, che è in costante contatto con la Regione e le rappresentanze sindacali, sta facendo il possibile per far rimanere lo storico stabilimento produttivo nella Piana. Metteremo in campo ogni possibile soluzione per tutelare i livelli occupazionali e il lavoro nel nostro territorio.

I prossimi anni – prosegue Madau – sono un crocevia importante per il nostro territorio. Innanzitutto la prima variabile è il Covid: il nostro territorio, con tutte le difficoltà e le criticità del caso, ha saputo reggere meglio di altri, ma la continua incertezza legata alla pandemia sta logorando il nostro tessuto produttivo e commerciale. Quindi il primo auspicio, tanto banale quanto fondamentale, è che la pandemia e tutte le sue conseguenze – sanitarie, sociali ed economiche – si esauriscano nel più breve tempo possibile. Nei prossimi cinque anni dovremo sicuramente intensificare l’interlocuzione e il confronto tra associazioni di imprese e rappresentanze sindacali per capire come stanno cambiando esigenze e criticità nel nostro territorio. Tutto questo però necessita di una revisione anche a livelli più alti. Ci deve essere un’inversione di rotta anche a livello comunitario e nazionale. Da decenni purtroppo si va nella direzione di una sempre maggiore precarizzazione e una deregolamentazione in materia di lavoro. La precarietà produce incertezza e nega la possibilità di progettualità, specie nei giovani, la deregolamentazione – considerata in tutte le sue sfaccettature – porta alle esternalizzazioni dei servizi essenziali e alle delocalizzazioni di aziende.

Il mondo della cultura è stato pesantemente colpito, come altri, dalla pandemia. Alla luce dei nuovi dati sulla situazione sanitaria come affronteremo i prossimi mesi e come può sostenere il Comune le attività culturali? 

Il mondo della cultura, soprattutto nel 2020 ma con strascichi importanti pure nel 2021, è tra i settori che più hanno risentito della pandemie. L’auspicio è che, con le dovute misure di prevenzione, non si rifermino più l’attività delle realtà culturali operanti sul nostro territorio. Il Comune non ha fatto mancare il proprio sostegno a queste attività, che rappresentano una risorsa inestimabile. Nei prossimi mesi, alle realtà variegante e numerose realtà culturali, si aggiungerà la nuova Lucciola, uno spazio a vocazione ricreativa e culturale che ha tutte le caratteristiche per poter diventare un elemento di attrazione e di vivacità del centro cittadino. Compatibilmente con la situazione pandemica, che genera purtroppo incertezza, l’idea è quella di aumentare l’offerta culturale a Sesto Fiorentino coinvolgendo tutte le associazioni e provando ad intercettare tutte le fasce di età, con un particolare focus sulla fascia dei giovani e dei giovanissimi che forse più di altri hanno risentito delle restrizioni che hanno minato la loro vita sociale, sportiva e culturale.

Si parla di una radio web all’interno della futura ex Lucciola, quali sono le altre novità? E compatibilmente con la pandemia quando potrà essere aperta la ex Lucciola?

Il progetto “Palinsesto” è davvero interessante, sostanzialmente è la creazione di uno spazio sociale aperto alla città e alle associazioni. La web radio con una redazione juniores (14-17 anni) è solo una parte di un ambizioso e più ampio progetto. Infatti la Lucciola sarà completamente rinnovata rispetto a come la conoscevamo, ma manterrà la sua vocazione aggregativa e culturale che sempre ha avuto per la nostra città. Nello specifico sono previste collaborazioni con realtà che operano nel mondo del teatro, della musica, dell’arte e non solo. Le tempistiche, purtroppo allungatesi a causa della pandemia e pure delle recenti e diffuse difficoltà nel reperire le materie prime, vedranno la fine dei lavori entro l’estate.