SESTO FIORENTINO – Li vedi arrivare con una 24 ore con gli attrezzi del “mestiere” e la loro maglietta nera dove compare la scritta “Restarters Firenze” sono “gli aggiustatori” degli oggetti, i restart. Con il loro intervento, gratuito, ci permettono di risparmiare soldi e ambiente. I “restarters” fanno parte di una associazione fiorentina la cui filosofia si ispira ad un progetto nato a Londra alcuni anni fa “Tre Restart Project”. I restarters si ritrovano una volta al mese ospiti di qualche associazione e organizzano i Restart Party feste di “aggiustamento” degli oggetti. A raccontarlo è il presidente dell’associazione fiorentina Gianni Trippi che con il suo gruppo di restarters sarà all’Auser di via Pasolini 105 sabato 12 maggio dalle 15 alle 18.
“Organizziamo Restart Party perché quando avviene è un poco come una festa – dice Trippi – dove si può fare merenda, mentre si riparano gli oggetti. Non siamo dei tuttologi, ma abbiamo coraggio e cerchiamo di conoscere l’oggetto per poi ripararlo e nello stesso tempo aiutiamo chi ci porta qualcosa da riparare mostriamo come poter intervenire”.
L’associazione Restarters Firenze non si arrende davanti a nulla: non ci sono oggetti che non si possono riparare. E le persone arrivano ai loro incontri portando un po’ di tutto.
“Ci vengono portati oggetti di tutti i tipi – dice Trippi – ma la parte maggiore è rapprresentato da oggetti elettronici. Ci sono stati portati da riparare anche oggetti curiosi come una macchina da cucire, una valigia e un ombrellone”. E in tutti i casi gli “aggiustatori” hanno risolto il problema.
“E poi ci siamo ritrovati a riparare anche i giocattoli elettrici – dice Trippi – e la cosa più bella, una volta risistemato il giocattolo, vedere la contentezza dei bambini che ce lo hanno portato”.
C’è stato qualche oggetto che non siete riusciti a riparare?
“Qualche volte è successo – ricorda Trippi – che non fosse possibile riparare l’oggetto perchè mancava il ricambio. Così la volta successiva al nostro incontro è ritornata la persona con il ricambio e abbiamo riparato l’oggetto. Quindi direi fino ad ora no non è successo. Secondo noi ogni oggetto che buttiamo via ha un costo per l’ambiente: meno rifiuti meno anidride carbonica e così al termine della riparazione pesiamo l’oggetto per mostrare quanta anidride carbonica abbiamo risparmiato”.
E questa non è la sola filosofia dei restarters.
“Secondo noi un oggetto non è tuo fino a quando non lo puoi riparare – dice Trippi – quindi se non lo conosci non può essere tuo”.
Agli incontri che hanno la durata di circa 3 ore partecipano in genere una trentina di persone di tutte le età, portano l’oggetto e gratuitamente assisteranno alla riparazione.
foto tratta dal video di Restarters Firenze