Nuovo stadio: per Commisso quella del Franchi è una questione chiusa

FIRENZE – Tanto tuonò che piovve. E forte. In un venerdì pomeriggio di metà gennaio, il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso (nella foto in occasione della sua ultima “visita” a Campi Bisenzio) mette una pietra tombale sulla questione dello stadio. Sicuramente per quanto riguarda lo stadio Franchi e una sua possibile ristrutturazione. Certo è che […]

FIRENZE – Tanto tuonò che piovve. E forte. In un venerdì pomeriggio di metà gennaio, il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso (nella foto in occasione della sua ultima “visita” a Campi Bisenzio) mette una pietra tombale sulla questione dello stadio. Sicuramente per quanto riguarda lo stadio Franchi e una sua possibile ristrutturazione. Certo è che le parole del proprietario della Fiorentina, arrivate tramite un comunicato pubblicato sul sito della società viola, sono come lame taglienti. E, obiettivamente, non fanno capire se lascia aperte o meno altre strade per l’eventuale realizzazione di un nuovo impianto.

Parole che arrivano “in riferimento alla comunicazione ricevuta oggi da parte del Mibact a firma del Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio”, in base alle quali “ACF Fiorentina – continua il comunicato – comunica che ringrazia tutte le realtà coinvolte, che si sono interessate alla possibile realizzazione di un nuovo stadio per la città di Firenze e i tifosi della Fiorentina nello stesso luogo dove la squadra ha sempre giocato. Con la nuova Legge Salva Stadi credevo che per il calcio italiano, specialmente in questo momento di grave crisi per tutto il Paese, il Governo potesse prendere una direzione più utile per il futuro del sistema calcio e l’economia italiana in generale. Purtroppo, vedo che c’è più interesse a conservare una struttura fatiscente di cemento armato di 90 anni che permettere ai tifosi di assistere a un evento sportivo con tutti i servizi moderni e i comfort di uno stadio all’avanguardia che Firenze avrebbe meritato. Ora immagino che la burocrazia italiana insieme a tutte le realtà che si sono fortemente attivate per evidenziare al Mibact la necessità di salvare il Franchi come Archistar, Fondazioni e Comitati, siano altrettanto rapidi a raccogliere i fondi necessari che occorreranno al Comune per ristrutturare lo stadio. Bisognerà assolutamente evitare che il Franchi possa diventare una struttura abbandonata e cadente nel cuore della bellissima Firenze”. E, sotto la firma del presidente Rocco Commisso, la frase, a dir poco “sibillina”, “il tema Stadio Franchi per la Fiorentina è chiuso”.

Ma cosa aveva risposto il Mibact, solo poche ore prima, alle richieste della società viola? “Lo stadio Artemio Franchi di Firenze, opera dell’architetto Pier Luigi Nervi non si potrà abbattere ma si potrà intervenire sulla struttura esistente, con l’opzione di una copertura integrale e curve vicine al campo”: questa la sintesi della lettera inviata a Comune di Firenze e Fiorentina.

Sullo stadio Franchi, infatti, si sono mobilitati anche alcuni dei nomi più prestigiosi dall’architettura mondiale, da Tadao Ando a Norman Foster, firmatari di una lettera appello contro la demolizione, consegnata al sindaco Dario Nardella da Marco Nervi, nipote del “padre” dello stadio e presidente della Pier Luigi Nervi Project Association.