Oasi di Focognano, mozione di Forza Italia: “Fare ogni sforzo per valorizzare quel paradiso”

CAMPI BISENZIO – “Presto saranno terminati i lavori per il centro visite e la nuova porta di accesso dell’Oasi di Focognano e l’amministrazione comunale deve compiere ogni sforzo per rilanciare quel paradiso ambientale che ancora troppe persone a Campi Bisenzio non hanno mai visitato nonostante l’area Wwf esiste da moltissimi anni”. Si esprime così Paolo […]

CAMPI BISENZIO – “Presto saranno terminati i lavori per il centro visite e la nuova porta di accesso dell’Oasi di Focognano e l’amministrazione comunale deve compiere ogni sforzo per rilanciare quel paradiso ambientale che ancora troppe persone a Campi Bisenzio non hanno mai visitato nonostante l’area Wwf esiste da moltissimi anni”. Si esprime così Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio, che nei giorni scorsi ha svolto un sopralluogo all’interno dell’area di Focognano, potendo visitare il complesso di bacini lacustri, testimonianza del tipico paesaggio storico della Piana fiorentina.

“Nei prossimi mesi, – spiega Gandola, – sarà finalmente inaugurato il nuovo centro visite e la cosiddetta “porta di accesso” dell’Oasi e tutta l’area potrà riaprire al pubblico e per questo, con una mozione già depositata, abbiamo avanzato alcune proposte all’amministrazione comunale per consentire il definitivo rilancio dell’area di cui si parla troppo poco. Con l’atto, prosegue abbiamo chiesto la più ampia valorizzazione dell’area, invitando le scuole del territorio e i cittadini a visitarla anche attraverso l’individuazione di giornate speciali durante l’anno, nonché a sviluppare una idonea campagna comunicativa attraverso l’affissione di manifesti e attraverso il sito informativo del Comune. Abbiamo poi chiesto di  inviare formalmente una nuova stringente richiesta ad Autostrade per l’Italia richiedendo la collocazione delle barriere fonoassorbenti attese da oltre 20 anni, lungo il corridoio autostradale che attraversa l’oasi. Infine abbiamo chiesto di prevedere, di concerto con la Soprintendenza Archeologica, il direttore dell’oasi, altri enti o volontari specializzati, la ripresa dello scavo e delle indagini archeologiche già avviate nel 2016, con lo svolgimento di saggi archeologici in profondità non ancora effettuati così da analizzare maggiormente i rinvenimenti archeologici nell’area”. 

“Nel 2016, infatti, durante alcuni lavori idraulici e la realizzazione di vasche di compensazione è stato individuato un esteso livello archeologico di epoca romana relativo, probabilmente, ad un edificio di epoca romana ma tale scavo, poi, nonostante siano già trascorsi svariati anni, non è stato più ripreso. Tutta l’area – conclude Gandola – è di grande interesse naturalistico ed è necessario compiere ogni sforzo per consentirne la più ampia valorizzazione”.