Occupazione di Palazzo Vecchio: solidarietà al Collettivo di fabbrica da Rifondazione comunista

FIRENZE – “Tutta la nostra solidarietà e il nostro supporto va ai lavoratori del Collettivo di fabbrica della Gkn che da ieri hanno occupato il Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, interrompendo e portando, di fatto, all’ordine del giorno della seduta la loro vertenza aziendale. Come affermato dai nostri consiglieri di Sinistra Progetto Comune Palagi […]

FIRENZE – “Tutta la nostra solidarietà e il nostro supporto va ai lavoratori del Collettivo di fabbrica della Gkn che da ieri hanno occupato il Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, interrompendo e portando, di fatto, all’ordine del giorno della seduta la loro vertenza aziendale. Come affermato dai nostri consiglieri di Sinistra Progetto Comune Palagi e Bundu, “dopo quasi 24 ore dall’apertura della seduta di ieri, il consiglio comunale deve rimanere sospeso e non chiudersi”: la nota è della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista – SE Firenze e del Circolo di Rifondazione Comunista – SE di Campi Bisenzio.

“Da mesi – aggiungono – il Collettivo sta condividendo le vicende di chi lavora nello stabilimento di Campi Bisenzio, portando esperienze, modalità ed elaborazioni in patrimonio di un territorio che viene, giorno dopo giorno, stremato da crisi aziendali, economiche e ambientali che hanno fortissime conseguenze sociali. Sin dall’inizio è stata chiara la rivendicazione: la Gkn è una risorsa del nostro territorio e come tale deve essere gestita, in prospettiva, nel rispetto di chi ci lavora, dell’ambiente e del tessuto produttivo”.

“Non possiamo fare altro che sostenere l’occupazione della “casa Comune” per eccellenza, la sede dell’amministrazione comunale, portata avanti dai lavoratori che hanno smesso di percepire lo stipendio senza alcun anticipo di cassa integrazione e che, ancora dopo mesi, non hanno avuto risposte alle domande sul piano industriale che la nuova proprietà dovrebbe presentare per il loro stabilimento. Non possiamo fare altro che sostenere la fermezza con cui si richiede una risposta chiara e certa alle istituzioni, a tutti i livelli, che devono una volta per tutte impegnarsi nel fare luce su quale sarà il destino della ex Gkn, confrontandosi nel merito con le proposte elaborate dal Collettivo di fabbrica e dalla rete che nei mesi lo ha sostenuto (su tutti, il Decreto anti-delocalizzazioni bocciato dallo scorso Parlamento)”.

“Non possiamo fare altro che sostenere i lavoratori del Collettivo, con cui da mesi condividiamo piazze e proteste, che sono oggetto attacchi tesi a screditarli da parte di Borgomeo che li accusa, tra le altre cose, di “rendere inagibile” lo stabilimento. Con i lavoratori del Collettivo lo stabilimento Gkn è diventato il centro di una fucina di idee, di elaborazioni, di progetti di riconversione industriale che dovrebbero essere valorizzati e non messi sotto attacco”.