Oltre 1.100 chilometri sui pedali: Dimitri Rossi, da Viareggio a Barcellona in bicicletta per vincere una sfida “lunga” dieci anni

LASTRA A SIGNA – E’ originario di Montecatini, convive a Lastra a Signa da un anno e mezzo insieme alla fidanzata, Barcellona è la sua città del cuore e nelle scorse settimane, partendo da Viareggio, per avere sempre il mare come punto di riferimento, l’ha raggiunta in bicicletta. Di Dimitri Rossi, 32 anni, praticamente avremmo […]

LASTRA A SIGNA – E’ originario di Montecatini, convive a Lastra a Signa da un anno e mezzo insieme alla fidanzata, Barcellona è la sua città del cuore e nelle scorse settimane, partendo da Viareggio, per avere sempre il mare come punto di riferimento, l’ha raggiunta in bicicletta. Di Dimitri Rossi, 32 anni, praticamente avremmo già detto tutto. Invece, battute a parte, è davvero interessante conoscerlo più a fondo, partendo proprio dal percorso che ha fatto e che dal 26 agosto all’8 settembre l’ha portato, in compagnia di Giancarlo, originario di Chiavari, suo coetaneo, a percorrere, pedalando i circa 1.100 chilometri che li separavano dalle spiagge della Versilia a quelle della Catalogna.

Una sfida lunga dieci anni, che aveva già accarezzato nel 2013 per poi arrendersi alla vigilia della partenza per l’improvvisa defezione di quello che allora avrebbe dovuto essere il suo compagno di viaggio (“Era già tutto pronto, avevo già impacchettato anche il cibo…”). Una sfida nella sfida, che è andata di pari passo, anzi di pari pedalata, con quello che è stato il suo cammino di studi e poi la scelta della professione: Dimitri si occupa infatti di formazione e “coaching” per le aziende. Certo, le due ruote sono sempre state una delle sue più grandi passioni e non a caso usa spesso la bicicletta per i propri spostamenti. Ma il messaggio che ci lascia, e che è anche il frutto del suo lavoro, è di una semplicità “disarmante”, soprattutto per chi, come il sottoscritto, non ha mai avuto un rapporto troppo confidenziale con i pedali. Ma Dimitri ne è assolutamente convinto: “Chiunque, con i mezzi che ha a disposizione, può fare quello che desidera”.

Noi preferiamo affidarci al suo racconto e a un’impresa che forse ha iniziato fare i primi passi ai tempi del liceo quando conobbe la città spagnola “e fu subito amore”. Poi è stata la volta dell’università, Scienze umanistiche per la comunicazione, che Dimitri prima ha affrontato un po’ “blandamente” per poi compiere un’impresa altrettanto di rilievo, ovvero riuscire a dare 16 esami da gennaio a settembre: insomma, quando si è trovato davanti a un bivio significativo della propria vita, ci è salito sopra come se fosse in sella a una bicicletta e, chilometro dopo chilometro ha raggiunto il traguardo: “Appena laureato – racconta – mi sono trasferito a Barcellona dove, prima di ottenere il Master all’Università Pompeu Fabra che mi ha aperto le porte della mia professione, ho lavorato anche come cameriere”. Era il 2015 ma già a cavallo fra il 2011 e il 2012 l’idea di pedalare fino a Barcellona faceva già parte dei suoi pensieri. Nel mezzo, siamo nel 2013, una mountain bike ritrovata nel vero senso della parola in un cassonetto nei pressi di Montecatini che avrebbe dovuto essere, una volta rimessa a posto, il mezzo per arrivare in terra catalana. E così è stato. Ma nove anni dopo.

Poi sono arrivati gli anni difficili per i motivi che tutti sappiamo, il 2020 e il 2021, arco di tempo che Dimitri ha sfruttato per fare le ricerche necessarie per arrivare alla scelta di un compagno più affidabile. Scelta, come già detto in precedenza, che è caduta su Giancarlo. Poi, finalmente, il 26 agosto 2022 la partenza: “Da Viareggio per avere sempre il mare come punto di riferimento”. Con Giancarlo si sono trovati lungo la strada e per 13 giorni (14 effettivi, compreso un giorno di riposo in Costa Azzurra) hanno pedalato fino a Barcellona: dagli 80 ai 100 chilometri al giorno passando per Genova, Ventimiglia, Mentone e via via fino alla Spagna, sempre con il mare a “sorvegliare” che tutto andasse per il verso giusto.

Qualche inconveniente, di natura tecnica ovviamente non è mancato ma la sera dell’8 settembre Dimitri e Giancarlo si sono fatti fotografare con alle spalle la “Sagrada Familia”: una tenda da campeggio, l’attrezzatura ridotta al minimo e custodita nelle borse fissate alle biciclette ma soprattutto tanta voglia di arrivare: “In poco più di dieci giorni – ci tiene a ripeterlo – abbiamo racchiuso la metafora della nostra vita”. E i suoi occhi si illuminano. Per i tre giorni successivi invece si sono goduti Barcellona e le sue bellezze, prima di rientrare in Italia in pullman. In attesa della prossima sfida. Perché una nuova sfida, anche se Dimitri per il momento non si vuole sbilanciare, ci sarà sicuramente.