Oltre 44mila i volontari, il report della Fondazione per la Sussidiarietà

FIRENZE – Con circa 44.790 volontari, Firenze si conferma una città a forte vocazione solidale: svolgono attività benefiche circa il 14% delle persone con più di 14 anni. É quanto emerge dalla presentazione nel capoluogo toscano del Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Istat. La Toscana è […]

FIRENZE – Con circa 44.790 volontari, Firenze si conferma una città a forte vocazione solidale: svolgono attività benefiche circa il 14% delle persone con più di 14 anni. É quanto emerge dalla presentazione nel capoluogo toscano del Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Istat. La Toscana è ai primi posti in Italia per tasso di volontariato, con circa 462.000 volontari, circa il 14% delle persone oltre 14 anni. Due terzi dei volontari fiorentini operano in organizzazioni, mentre un terzo in modo diretto. I volontari sono divisi equamente fra uomini (51%) e donne (49%). La fascia di età con maggiore presenza è fra  45 a 64 anni.  Due terzi dei volontari hanno un diploma di scuola superiore o la laurea. Fra le persone in buone condizioni economiche quasi una su quattro fa volontariato. Ma l’impegno è forte anche fra chi ha una situazione modesta (10%). Fra chi ha un’occupazione, circa il 14% svolge volontariato; il 10% fra disoccupati, pensionati e casalinghe.

Il Rapporto rivela che la sussidiarietà, intesa come partecipazione ad attività collettive, sociali e politiche, contribuisce a migliorare la qualità della vita, facilita la ricerca di un lavoro e riduce il rischio di povertà. Lo studio mostra una forte correlazione positiva fra impegno sussidiario e l’occupazione. La partecipazione a programmi di formazione continua favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro, a tutte le età (0,7 su una scala da 0 a 1). Un impatto positivo nel trovare lavoro deriva dalla partecipazione ad attività culturali fuori casa (0,89), dalla partecipazione sociale (0,88) e ad organizzazioni non profit (0,7). A livello nazionale il non profit dà un contributo vitale alla crescita dell’Italia: il valore della produzione ha raggiunto nel 2022 gli 84 miliardi di euro (+5% rispetto al 2020). L’impatto reale sfiora i 100 miliardi di euro, considerando l’attività degli oltre 6 milioni di volontari. L’economia sociale (cooperative, mutue, associazioni e fondazioni) conta a fine 2022 oltre 400.000 enti (+7% in 6 anni), quasi 1,6 milioni di addetti e oltre 6 milioni di volontari.

All’incontro, presso la Fondazione CR Firenze, erano presenti Dario Nardella, sindaco di Firenze, Filomena Maggino, professoressa di statistica Sociale all’Università La Sapienza di Roma, Andrea Mati, cooperativa cociale Puccini Conversini, Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Stefano Parati, responsabile Cdo Toscana non profit, e Luigi Paccosi, presidente Cesvot. “Firenze ha nel proprio dna la solidarietà – ha detto il sindaco Nardella – e lo dimostrano la sua storia, ma anche il suo presente: in città abbiamo una ricca rete di associazioni di volontariato e un Terzo Settore che sono una componente preziosa per la nostra comunità. Sono numerosi i fiorentini, di tutte le età, che si dedicano al volontariato, ad aiutare i cittadini fragili e in difficoltà, facendo della sussidiarietà un valore fondante della nostra società e del nostro tessuto sociale ed economico”.

“La ricerca, la prima del genere in Italia, dimostra che la presenza di un privato sociale attivo e dinamico contribuisce ad attenuare le condizioni di disagio e favorisce l’occupazione”, afferma Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, “Il terzo pilastro tra Stato e mercato, quello della comunità, gioca un ruolo chiave per lo sviluppo. Lo studio mostra che la sussidiarietà è il carburante nel motore del sistema socio-economico”. “Il principio di Sussidiarietà è fondamentale per una società moderna- afferma Stefano Parati responsabile Cdo Toscana non profit- e significa che il Terzo Settore, i cittadini, possono condividere insieme allo Stato e Enti locali obiettivi per raggiungere il bene comune. Uno dei risultati di questo rapporto dimostra che dove c’è un coinvolgimento nelle realtà del terzo settore c’è più sviluppo, più benessere. Dal rapporto emerge che l’impegno che le persone mettono in queste realtà si genera una ricaduta di bene per tutti. Il volontariato, il mondo delle cooperative sociali, le opere educative, quelle di assistenza sociale, migliorano il benessere di ciascuno e quindi anche quello della intera società”. “I dati della ricerca ci sottolineano come sia fondamentale sostenere il terzo settore accompagnandolo nei cambiamenti sociali. Cesvot sostiene con i propri servizi più di 11mila enti del terzo settore toscano che contribuiscono al benessere collettivo dell’intera comunità. È per noi fondamentale comprendere le nuove tendenze e i bisogni emergenti che arrivano da questo mondo per trasformare l’ascolto in servizi sempre più efficaci che sostengano il loro sviluppo”, sostiene Luigi Paccosi, presidente Cesvot.