PRATO – Ben 2 milioni e 200.000 metri lineari di tessuti sequestrati dalla Guardia di Finanza di Prato, nell’ambito di un’indagine sul contrabbando di tessuti nel distretto industriale pratese. Una notizia che potrebbe sembrare positiva, se non fosse seguita da un’altra ben meno incoraggiante: lo Stato ha deciso di mettere all’asta i tessuti sequestrati, puntando a incassare 640.000 euro. E il distretto di Prato? “Dopo il danno, la beffa, – commenta Moreno Vignolini, presidente nazionale di Confartigianato Moda – per una volta che viene fermata una manovra illegale, lo Stato sceglie di fare cassa invece di ritirare i tessuti dal mercato. Il danno per il distretto rimane, perché molte aziende pratesi, oggi in difficoltà, avrebbero potuto beneficiare della produzione di oltre 2 milioni di metri di stoffa, che invece verrà rimessa in commercio. E quali tessuti torneranno sul mercato? Si tratta di tessuti conformi alle normative, o degli abituali tessuti importati illegalmente, senza alcun controllo? Un fatto è certo: sono prodotti di un sistema illegale fatto di sfruttamento del lavoro, evasione fiscale, smaltimento illecito degli scarti, contraffazione e molte altre irregolarità. Credo che, di fronte a una decisione così ingiusta, sia doveroso chiedersi se non sia il caso di cambiare questa norma, che finisce per penalizzare proprio chi, in Italia e a Prato, opera rispettando la legge. Sarebbe auspicabile una norma che preveda che tutto ciò che viene sequestrato dai laboratori illegali, compresa merce contraffatta o non contraffatta ma comunque prodotta in maniera illegale, andrebbe distrutta. E magari prevedere, in caso di produzione illegale, il sequestro per oltre un anno degli impianti”.
Oltre due milioni di tessuti illegali sequestrati e messi all’asta. Vignolini (Confartigianato): “Oltre al danno anche la beffa”
PRATO – Ben 2 milioni e 200.000 metri lineari di tessuti sequestrati dalla Guardia di Finanza di Prato, nell’ambito di un’indagine sul contrabbando di tessuti nel distretto industriale pratese. Una notizia che potrebbe sembrare positiva, se non fosse seguita da un’altra ben meno incoraggiante: lo Stato ha deciso di mettere all’asta i tessuti sequestrati, puntando […]