Operatori dell’assistenza domiciliare in sciopero: “lavoro disorganizzato che crea disservizi”

SESTO FIORENTINO – Hanno incrociato le braccia i lavoratori dell’assistenza domiciliare OSS e ADB della Piana Fiorentina e questa mattina dalle 10 alle 12 hanno attuato un presidio, sostenuto dalla Fp Cgil, davanti alla sede della Società della Salute Nord ovest in via Gramsci 561 (sede della Asl ‘Scatola Nera’). Perchè? “Protestiamo per il caos […]

SESTO FIORENTINO – Hanno incrociato le braccia i lavoratori dell’assistenza domiciliare OSS e ADB della Piana Fiorentina e questa mattina dalle 10 alle 12 hanno attuato un presidio, sostenuto dalla Fp Cgil, davanti alla sede della Società della Salute Nord ovest in via Gramsci 561 (sede della Asl ‘Scatola Nera’). Perchè? “Protestiamo per il caos organizzativo prodotto dalla cooperative Il Borro e Proges (costituite in associazioni d’impresa) che gestiscono il servizio in appalto della Sds fiorentina nord ovest”. Spiegano i lavoratori oltre una quarantina in gran parte donne, in un volantino in distribuzione.

“Questi sono servizi storici svolti nella Piana fiorentina – spiega Francesco Belli della Fp Cgil – ed è andato bene fino a quando, con il cambio di gestione attraverso le due cooperative, si è avuto uno stravolgimento di quanto previsto in precedenza. Le due cooperative hanno dimostrato di non avere capacità organizzativa necessaria per poter svolgere questo servizio”. I lavoratori che si occupano dell’assistenza sanitaria hanno a disposizione 10 minuti di tempo tra un servizio e l’altro che permette loro lo spostamento da un domicilio ad un altro. Ma questo tempo è stato stravolto da un sistema, come spiegano i lavoratori, poco organizzato. Con il risultato di 7mila chilometri in 5 mesi.

Sono 4 i “no” che sottolineano i lavoratori: “no a scaricare le inefficienze sugli operatori, no al continuo aumento del disagio con buchi orari non retribuiti e flessibilità non governata, no all’aumento dei costi chilometrici per spostamenti inefficaci, no alla diminuzione della qualità del servizio agli utenti fragili”.

“Chiediamo – prosegue Belli – il ripristino delle condizioni precedenti con la possibilità a lavorare in modo più organizzato. Lo chiediamo al direttore e alla presidente della Società della salute nord ovest perchè una condizione lavorativa come questa non può garantire il servizio necessario. Se queste condizioni non saranno ripristinate, quello di oggi sarà uno dei primi scioperi da mettere in atto”.