Oublesse Conti, l’uomo che sconfisse gli “oligarchi”. Il ricordo di un 12enne di allora

SESTO FIORENTINO – Tutti sanno che il Consiag, l’antesignano dell’odierna Estra spa, è nato nel 1974. Pochi ricordano che la nascita del Consiag, costituitosi inizialmente come consorzio tra comuni delle province di prato e (in parte) di Firenze, ha avuto un padre: Oublesse Conti. Era la notte tra il 31 dicembre 1970 e il 1° […]

SESTO FIORENTINO – Tutti sanno che il Consiag, l’antesignano dell’odierna Estra spa, è nato nel 1974. Pochi ricordano che la nascita del Consiag, costituitosi inizialmente come consorzio tra comuni delle province di prato e (in parte) di Firenze, ha avuto un padre: Oublesse Conti.
Era la notte tra il 31 dicembre 1970 e il 1° gennaio 1971. Oublesse Conti, ex sindacalista della Fiom, ex segretario del Pci sestese, da poco sindaco della cittadina procedette ad un atto che avrebbe cambiato la storia economica e dello sviluppo dell’area servizi nell’intera nazione: a capo di un manipolo di dipendenti comunali, Conti procedette alla municipalizzazione della rete del gas metano fino ad allora gestita dalla Etruria gas. Io ero bambino, abitavo in viale della Repubblica proprio di fronte alla sede sestese della società del gas. Notte fredda e umida quella di San Silvestro del 1970 scandita dai colpi del fabbro che spalancò la porta della Etruria gas, della rottura della tubazione principale alla quale fu attaccato il nuovo collegamento (più simbolico che pratico) dalla quale scaturiva il metano che avrebbe avuto i colori dell’amministrazione comunale. Il colore e il prezzo di tutti e per tutti.
Con quell’atto, diciamolo, violento, Oublesse Conti perpetuò l’affermazione del diritto della gente ad avere servizi di qualità a costi non proibitivi nell’interesse della collettività e non di pochi oligarchi padroni del vapore. Con quell’atto di Conti in Italia non sarebbe stato più niente, nell’ambito dei servizi, com’era stato fino ad allora.
Fu un atto di socialismo? Non so ma negli occhi di un ragazzino di neanche 12 anni (io) quell’uomo esile e minuto, dagli occhiali cerchiati di tartaruga con pochi capelli e con un impermeabile alla tenente Sheridan apparve un eroe più eroico di quelli della Marvel.
L’ultima volta che ho incontrato “il sindaco” è stato lo scorso 25 febbraio quando, alla Casa del popolo di Colonnata, seguimmo insieme a pochi altri amici le trasmissioni che davano conto dei risultati elettorali. Oublesse Conti era accompagnato dalla inseparabile Nina, la moglie, la compagna, la stampella di una vita. Parlava con difficoltà ma non fu difficile intercettare tutta la sua contrarierà e le sue perplessità sul futuro della politica locale e nazionale. Se ne andò verso casa all’imbrunire. Con le mani in tasca al lungo cappotto blu, a braccetto di Nina.
Addio sindaco.