Palazzo Medici Riccardi si tinge di azzurro in onore di Paolo Rossi. E anche i Veterani dello Sport fanno la loro parte

FIRENZE – Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani. Personalmente la più bella Nazionale di sempre: prima i ricordi sono labili, quelle che sono venute dopo – e che hanno pure vinto – non hanno niente a che vedere con quella del “Mundial” di Spagna del 1982. Con il “vecio” Enzo […]

FIRENZE – Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani. Personalmente la più bella Nazionale di sempre: prima i ricordi sono labili, quelle che sono venute dopo – e che hanno pure vinto – non hanno niente a che vedere con quella del “Mundial” di Spagna del 1982. Con il “vecio” Enzo Bearzot a guidare questi magnifici campioni dalla panchina e Nando Martellini a raccontarne le gesta. Per qualcuno sarà soltanto nostalgia, per quanto mi riguarda un tuffo, molto poco simbolico, anzi, estremamente concreto, nel fascino di un calcio che purtroppo oggi non c’è più. Oggi come attualità. Perché se si parla di “oggi” inteso come 18 novembre, o meglio, da oggi fino al 30 novembre (dalle 9 alle 19, ingresso gratuito), chiunque questo fascino voglia provare a respirarlo ancora, potrà andare in Palazzo Medici Riccardi, a Firenze, sede della Città Metropolitana.

Tutto questo è possibile grazie al solo uomo al mondo che nel 1982 mise in ginocchio il Brasile, una delle squadre più forti e competitive di tutti i tempi, cambiando il modo di giocare dei brasiliani e trascinando l’Italia alla vittoria: Paolo Rossi, uno dei calciatori più popolari in tutto il mondo. Pablito come emblema della maglia azzurra, della vittoria ma anche della sofferenza, della tenacia, della determinazione e della rinascita. Paolorossi tutto attaccato, universale. Lui che aveva un innato istinto per i gol, li fiutava, li intuiva e segnava regalando emozioni ormai impresse nella storia del calcio. Un eroe nazionale. Di una Nazionale che unì un popolo. Ebbene, a distanza di 40 anni dal trionfo in Spagna, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, per volontà della Citta Metropolitana di Firenze e con i patrocini di Fifa, Coni e Figc, è proprio Palazzo Medici Riccardi a ospitare la mostra dedicata a Paolo Rossi.

Pablito viene raccontato attraverso un percorso espositivo che ripercorre tutte le più importanti tappe della sua vita, divisa in varie sezioni: dagli esordi alla conquista del titolo di campione del mondo, alla vita privata. In una mostra che utilizza media differenti, come la realtà virtuale, attraverso la quale saranno riprodotti a 360° i tre gol memorabili di Italia-Brasile 82, fotografie e ricordi degli anni al Vicenza e alla Juventus, cimeli intramontabili e difficilmente raccolti da un solo atleta, testimonianze video di molti personaggi dello sport e dello spettacolo dedicate a Paolo fra le quali quelle di Pelé, Maradona e Andrea Bocelli. Guidati da un “sound design” ci si avvicina al prezioso Pallone d’oro, alla Scarpa d’oro, al premio al miglior giocatore dei Mondiali e agli altri trofei della sua straordinaria carriera. Esposte anche le maglie di molti altri campioni del calcio fra i quali Zico, Falcao, Zidane, Guardiola, Messi, Neymar e Mbappé che hanno voluto rendere omaggio a Rossi con una dedica.

Al taglio del nastro Francesco Rucco, sindaco di Vicenza, Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi, Giancarlo Antognoni, Giovanni Galli, Andrea Prandini, direttore commerciale Retail Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo, Nicola Armentano, consigliere della Città Metropolitana di Firenze delegato allo sport, Ugo Ercoli, presidente della sezione “Oreste Gelli” di Firenze dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport, e Marco Schembri, direttore della mostra. Già, perché fra i ringraziamenti della giornata odierna uno va sicuramente all’Unione Nazionale Veterani dello Sport che, parallelamente alla mostra dedicata a “Paolorossi”, hanno inaugurato la loro esposizione intitolata “Oltre la vittoria – Atlete e atleti nella barbarie della seconda guerra mondiale”, curata da Paolo Allegretti e voluta per rendere omaggio ai toscani campioni nella Memoria, novità assoluta per l’Italia. Grazie infatti all’Archivio “Lanzini e Amici di Contea” l’attenzione è puntata sugli atleti che hanno fatto resistenza durante la guerra e la dittatura. Oggi insomma sport e storia sono andati a intrecciarsi, “attraverso le biografie di questi sportivi, giovani e donne, grazie alle quali possiamo leggere con opportuni strumenti, la storia del nostro paese e dell’Europa, in periodi cruciali di grande trasformazione”.