SESTO FIORENTINO – Grande affluenza di pubblico al Teatro Puccini di Firenze per i due spettacoli che hanno celebrato i dieci anni di vita di Palco Libera Tutti, una delle eccellenze formative in ambito teatrale della città metropolitana fiorentina, i cui corsi sono organizzati e gestiti dall’Associazione Culturale Zera A.P.S. (www.associazionezera.org).
Sul palco quasi 100 allievi-attori dai 6 ai 75 anni, uno scambio intergenerazionale che è uno dei tratti distintivi delle attività della scuola creata da Andrea Bruni, artista poliedrico di livello nazionale: il percorso ha la sede operativa a Sesto Fiorentino e attrae ogni anno centinaia di allievi tra i laboratori di specializzazione e i percorsi annuali. Definirlo una scuola di recitazione sembra riduttivo, visto che al centro dell’attenzione è prima di tutto il benessere e la crescita personale degli allievi, come ci spiega il fondatore: “Palco Libera Tutti nasce dall’intuizione che il palco, oltre che un luogo “sacro” di cui avere massimo rispetto, possa anche favorire il superamento di nodi e timori che spesso bloccano le persone. Nulla di nuovo forse, si sa che fare teatro aiuta a superare le timidezze, ma quello che cerchiamo di fare è qualcosa di più profondo. Non si tratta di gonfiare l’ego o l’autostima, ma di compiere un viaggio sincero dentro noi stessi utilizzando le energie forti che l’esperienza teatrale può donarci. Così accanto allo studio accurato delle tecniche teatrali, si cerca di dare molto spazio all’ascolto, alle storie dei partecipanti”.
Un metodo di lavoro che quest’anno ha portato alla creazione collettiva di due spettacoli diversi eppure simili “Sì, quest’anno abbiamo deciso di dar vita a due messe in scena che avessero in comune il bisogno di scrivere nuove regole per le nostre vite. – dicono all’associazione Zera – Favorendo l’unione tra leggerezza e poesia, sono nati ‘Il buffo regno delle non cose’, che parte da alcune intuizioni del filosofo Byung-Chul Han, e ‘Sogno 2.2’, liberamente ispirato a Shakespeare. Il primo ha un’ambientazione onirica ma contemporanea, il secondo si svolge nel futuro, in un pianeta lontano in cui gli uomini riescono a tornare in contatto con la natura. Due racconti che hanno divertito e coinvolto il pubblico, trattando anche temi come l’ecologia, le fake news, l’alienazione da social media, le difficoltà relazionali, l’intelligenza emotiva. I nostri spettacoli sono sempre dei ‘piatti ricchi’ in cui confluiscono le suggestioni e i bisogni che percepiamo intorno a noi, sono uno specchio delle nostre vite un po’ caotiche, dove alterniamo spesso in maniera confusa allegria e angoscia, speranza e paura, regole e cuore”.
Lo spettacolo “Il buffo regno delle non cose” ha visto in scena quaranta allievi adulti, alcuni alla prima esperienza sul palco, altri più esperti; invece nel “Sogno 2.2” sono andati in scena 50 giovani attori, dai 6 ai 19 anni. Mettere insieme partecipanti con competenze ed età diverse arricchisce ulteriormente l’esperienza sul palco, stimolando la cooperazione e l’integrazione, e sottolineando l’importanza della coralità. Alcuni dei momenti più emozionanti dei due spettacoli sono stati proprio le scene corali fatte di movimenti, parole, musica e canzoni.
Il progetto ha avuto l’importante sostegno della Fondazione CR Firenze, non solo per la realizzazione degli spettacoli, ma anche per quella di alcuni video di storytelling che presto verranno pubblicati, a testimonianza del bel lavoro portato avanti in questi dieci anni da Palco Libera Tutti. Una risorsa culturale che contribuisce alla partecipazione attiva della cittadinanza agli eventi artistici, favorendo la condivisione e la creazione di nuovi pubblici.
Le attività formative di Zera e Palco Libera Tutti proseguiranno anche durante il periodo estivo, con la proposta dei centri estivi teatrali “Gioco&Teatro” e di alcuni laboratori di specializzazione, per poi ripartire da settembre con rinnovato entusiasmo con i percorsi annuali.