Panoramica Colli Alti. Mauro Ugolini propone “via l’asfalto ripristinare le strade bianche”

SESTO FIORENTINO – Un bypass per ripristinare la fruibilità della Panoramica dei Colli Alti interrotta da una frana che ancora non si sarebbe fermata. Pare questa l’ipotesi più probabile per tornare a dare una via da utilizzare per chi, abitando tyra Pratolin oe Vaglia, intende raggiungere Sesto, Prato o Calenzano attraverso il sistema di Monte […]

SESTO FIORENTINO – Un bypass per ripristinare la fruibilità della Panoramica dei Colli Alti interrotta da una frana che ancora non si sarebbe fermata. Pare questa l’ipotesi più probabile per tornare a dare una via da utilizzare per chi, abitando tyra Pratolin oe Vaglia, intende raggiungere Sesto, Prato o Calenzano attraverso il sistema di Monte Morello.
Ma Mauro Ugolini, insegnante, ecologista, ex consigliere comunale a Sesto, avanza una proposta di “rottura”: basta asfalto su Monte Morello, ripristiniamo le “strade bianche”, ovvero le sterrate.
Ugolini pensa ad “una strada non asfaltata come ce ne sono tante nei paesi del Nord e sulle Alpi. Per capire la mia proposta aggiungo quanto segue: oltre ad aspetti ecologici, l’asfalto è anche un’accelleratore del deflusso delle acque piovane, ci sono aspetti storici che spiegano la proposta”.
La Panoramica, negli anni ’90 passata alla Provincia, fu realizzata dall’allora Consorzio Colli Alti quando, negli anni ’60, i comuni di Sesto e Vaglia avevano autorizzato edificazioni per milioni di metri cubi tra Ceppeto. Straniano. Malafrasca. “E le case costruite finora – osserva Ugtolini – sono solo una minuscola parte di quanto era stato approvato”. Secondo Ugolini, la strada sterrata abbasserebbe notevolmente i costi di mentre tale trasformazione potrebbe essere estesa a tutte le strade (pubbliche) che esistevano sul Monte Morello già da prima della Panoramica.
“Si parla tanto di sviluppare i beni ambientali e naturalistici per favorire la ripresa del nostro paese -conclude Ugolini – iniziamo con un atto che può segnare un cambio di tendenza fuori dall’asfalto e fuori dal cemento. Per accedere a questi luoghi attiviamo strutture che già esistono come l’uso della stazione ferroviaria nei fondi di Cercina e Montorsoli integrate a servizi di pullmini gestiti dalle strutture agrituristiche, ristorative e da privati sviluppando un piano di mobilità sul reticolo di media collina e di fondovalle”.