Paolo Bambagioni, lettera aperta al presidente della Regione Eugenio Giani sul ruolo di Fidi Toscana

SIGNA – Riceviamo e pubblichiamo da parte di Paolo Bambagioni, ex sindaco di Signa ed ex consigliere regionale: Si levano voci sull’esaurimento del ruolo della finanziaria regionale “Fidi Toscana” controllata dalla Regione e partecipata da alcune importanti banche. Sono convinto che la flessione imprenditoriale alla guida di Fidi Toscana sia dovuta principalmente ad una perdita […]

SIGNA – Riceviamo e pubblichiamo da parte di Paolo Bambagioni, ex sindaco di Signa ed ex consigliere regionale:

Si levano voci sull’esaurimento del ruolo della finanziaria regionale “Fidi Toscana” controllata dalla Regione e partecipata da alcune importanti banche. Sono convinto che la flessione imprenditoriale alla guida di Fidi Toscana sia dovuta principalmente ad una perdita di interesse della Regione per questo fondamentale strumento economico. Infatti il rilancio di Fidi Toscana può essere molto più rapido ed efficace di quanto possa sembrare. Rilancio necessario, dopo due anni di emergenza sanitaria, per sostenere le produzioni delle imprese piccole e medie di cui il tessuto imprenditoriale toscano è molto ricco.

Alcune idee:

1. Fidi Toscana ha le competenze professionali e il know how necessario ( dovuto anche all’appartenenza al circuito bancario ) per spendere al meglio e a favore del lavoro, e del lavoro che produce ricchezza le ingenti risorse che stanno arrivando con il Pnrr.

2. se le banche che attualmente fanno parte del pacchetto azionario di Fidi Toscana non ritenessero giusto questo rilancio potrebbero tranquillamente essere liquidate a costo zero e sostituite con alcune banche del credito cooperativo della Toscana che, essendo più radicate al territorio sono più vicine al mondo delle imprese toscane.

3. Tenuto nel debito conto che l’Europa stanzia ogni anno milioni di euro per fondi a sostegno dei territori che puntualmente non vengono usati dall’Italia, Fidi Toscana potrebbe accompagnare gli enti locali toscani anche attraverso un prefinanziamento all’ottenimento di questi aiuti che sono fondamentali per lo sviluppo dei nostri territori.

In poche parole bisogna evitare gli errori che sono stati compiuti di privatizzare e distruggere le partecipazioni statali e le banche che facevano capo all’Iri aprendo grosse difficoltà economiche al sistema Italia. Per rimanere ad un esempio toscano basta pensare alla privatizzazione della Mukki Latte che ritengo che sia stato un errore clamoroso e imperdonabile.

Fidi Toscana è ancora più utile nell’immediato futuro per l’economia toscana, per la rete imprenditoriale e per creare nuovi posti di lavoro, basta crederci e metterci un po’ di soldi, l’esempio da seguire è quello francese e quello tedesco che non hanno mai avuto paura dell’intervento pubblico nell’economia di mercato. Del resto Fidi Toscana ha come finalità un pubblico interesse, che dovrebbe stare a cuore a tutti noi: lo sviluppo economico nel territorio e delle imprese toscane, cioè di coloro che producono ricchezza e posti di lavoro.

Paolo Bambagioni