“Paolo e Francesca”: la mamma di Paolo potrebbe essere signese

SIGNA – Paolo Malatesta e Francesca da Polenta sono due figure di amanti entrate a far parte dell’immaginario popolare sentimentale, pur appartenendo anche alla storia e alla letteratura. A loro è dedicata buona parte del V canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Nella “Commedia”, i due giovani – riminese lei, anche se nata […]

SIGNA – Paolo Malatesta e Francesca da Polenta sono due figure di amanti entrate a far parte dell’immaginario popolare sentimentale, pur appartenendo anche alla storia e alla letteratura. A loro è dedicata buona parte del V canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Nella “Commedia”, i due giovani – riminese lei, anche se nata a Ravenna, della vicina Verucchio lui – rappresentano le principali anime condannate alla pena dell’inferno dantesco (Canto V, 100-108, 127-138), nel cerchio dei lussuriosi. Il padre di Paolo era nientemeno che Malatesta da Verrucchio, mentre le madre era Concordia Pandolfini da Signa, figlia di Ser Pandolfino di Rinuccino da Signa.

“Fino ad ora questo particolare era sconosciuto – spiega Vito Gentile, appassionato di storia e di ricerche storiche – ma la ricerca che sto svolgendo su Dante e i signesi mi ha fatto conoscere la realtà dei fatti. Tra l’altro, a Paolo, le sue doti diplomatiche lo portarono ad essere scelto da papa Martino IV come Capitano del Popolo a Firenze nel marzo 1282. Qui probabilmente Dante Alighieri ebbe occasione di conoscerlo e non escluderei che fosse ospite di Ser Pandolfino in una delle sue case o a Signa o a Firenze”.

“Qui di seguito riporto – aggiunge – la cronologia dei personaggi per dimostrare che quello che ho trovato è realtà e non fantasia. Molto probabilmente la questione può riguardare solo chi è interessato agli eventi storici, ma una simile notizia dovrebbe interessare tutti i signesi, essendo una loro concittadina diventata famosa e di cui non eravamo a conoscenza. Il racconto è stato letto anche dall’assessore alla cultura Giampiero Fossi che, pur avendo anche lui sentito parlare di quanto scritto, non ha mai approfondito l’argomento e si è congratulato per la buona notizia”.

Rinuccino Pandolfini da Signa
Capostipite riconosciuto della famiglia Pandolfini, una delle più potenti famiglia di Firenze sia nel Medioevo che durante il Rinascimento. La sua data di nascita e di morte è sconosciuta, ma si possono collocare fra il 1130/50 la prima ed il 1210/30 la seconda. Rinuccino ebbe sicuramente un figlio che diventò notaio di nome Pandolfino, frequentando la Scuola di Notariato che esisteva a Signa. Non siamo a conoscenza di altri figli o figlie di Rinuccino, ma far frequentare la scuola di cui sopra lascia presupporre che la famiglia fosse in condizioni di ricchezza.

Ser Pandolfino Pandolfini di Rinuccino di Signa
Di lui sappiamo che, figlio di Rinuccino capostipite della Famiglia Pandolfini, ha frequentato la Scuola di Notariato esistente a Signa, diventando Notaio e chiamandosi quindi Ser Pandolfino. Nel 1252 lo troviamo Membro del Consiglio degli anziani del Comune di Signa, e questo ci lascia ipotizzare che sia nato verso la fine del 1200 e morto intorno al 1270. Appartenente al partito guelfo, nel 1260 Pandolfino combattè a Montaperti. Solo a partire dal 1269, ristabilitosi il potere dei guelfi a Firenze, si trasferì in città e cominciò a lavorare come notaio per privilegio imperiale, che venne in seguito concesso anche ai due figli Jacopo e Bertoldo.
Non è neanche da escludere che sia stato il primo Pandolfini ad avere uno stemma che, secondo il Ceramelli Papiani era: “D’azzurro, a tre delfini d’oro nuotanti l’uno sull’altro”. E’ il caso di evidenziare come anche in questo stemma i colori blu e oro riprendono quelli del Comune di Signa. Ser Pandolfino sicuramente ha a che fare con le famiglie nobili del periodo e cioè gli Adimari, i Nerli, i Giandonati, i Donati, i Mori Ubaldini, i Mazzinghi, i Corsini, i Soderini, gli Strozzi. Ser Pandolfino ha quattro figli: Ser Jacopo, Ser Giovanni, Ser Bertaldo e Concordia.

Ser Bertaldo Pandolfini
Ser Bertaldo, anche lui notaio, proveniente dalla stessa scuola notarile del padre e del fratello a Signa. Lo possiamo collocare temporalmente nato intorno al 1240 e morto intorno al 1300. Ser Bertaldo fu Notaio della Signoria del Comune di Firenze negli anni 1285 e 1294 Non si è a conoscenza se avesse avuto figli o se si fosse sposato. Non abbiamo altre notizie su di lui.

Ser Giovanni Pandolfini
Ser Giovanni, anche lui notaio, proveniente dalla stessa scuola notarile del padre e del fratello a Signa. Lo possiamo collocare temporalmente nato intorno al 1250 e morto intorno al 1315. Ser Giovanni fu Notaio della Signoria del Comune di Firenze negli anni 1295, 1308 e 1313. Giovanni ebbe sicuramente il seguente figlio: Ser Filippo Pandolfini.

Concordia Pandolfini
La ritroviamo moglie di Malatesta da Verucchio detto “Mastin Vecchio” (Verucchio, 1212 – Rimini, 1312) che fu il capostipite della signoria malatestiana di Rimini. Ebbe una robusta discendenza, da due matrimoni, il primo, appunto, con Concordia dei Pandolfini da cui ebbe cinque figli: Malatestino (m. 1317); Rengarda; Giovanni detto Gianciotto (m. 1304); Paolo detto “IL Bello” (m. 1285) e Ramberto. Si può dedurre che Concordia sia nata intorno al 1220 e morta intorno al 1263; la deduzione nasce dal fatto che in quell’epoca le donne si sposassero sui 13/14 anni e la data di morte si intuisce dal fatto che il Malatesta convolò ad altre nozze nel 1266, molto probabilmente per la morte di Concordia.