Parco della Piana: la visione del Partito Socialista

SESTO FIORENTINO – La segreteria del Partito Socialista sestese fa il punto sul Parco della Piana: “Per la predisposizione di un unico strumento di Pianificazione urbanistica del nostro territorio, erano stati coinvolti, inizialmente i tre Comuni della Piana, ovvero Calenzano, Campi e Sesto. La rinuncia di Campi fu dettata esclusivamente dal fatto che era già […]

SESTO FIORENTINO – La segreteria del Partito Socialista sestese fa il punto sul Parco della Piana: “Per la predisposizione di un unico strumento di Pianificazione urbanistica del nostro territorio, erano stati coinvolti, inizialmente i tre Comuni della Piana, ovvero Calenzano, Campi e Sesto. La rinuncia di Campi fu dettata esclusivamente dal fatto che era già in una fase avanzata l’iter attuativo del Piano Strutturale del Comune di Campi” si legge in una nota.

“Il Parco della Piana è da intendersi come principale elemento ordinatore e parte di un sistema di aree verdi che comprende anche i parchi urbani e l’area collinare di Monte Morello – prosegue il Partito Socialista sestese — recita il tal modo, la nota politica che accompagna il Piano Strutturale intercomunale approvato nel 2022 dai due comuni interessati: Calenzano e Sesto. Di fatto l’affermazione recupera, le sollecitazioni del 2013 del sindaco, protempore, di Sesto inviate al presidente della Regione. Nello specifico veniva  avanzata la richiesta di ripristinare, nel Piano di Indirizzo Territoriale – PIT-, la funzione ordinatrice nelle competenze  del Parco Agricolo della Piana. Non siamo in grado di sapere se siano intercorsi o no livelli di comunicazioni diversi, nel tempo, fra gli enti interessati. Sono trascorsi anni; molti sono stati gli eventi che hanno condizionato la politica sestese: dalla mancata realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti, all’ adeguamento dell’infrastruttura aeroportuale non realizzata”.

“Segnatamente le ricadute più rilevanti sono state disastrose per la politica sestese, per la città di Sesto. – prosegue la nota – La sfiducia di un sindaco, eletto direttamente dai cittadini, l’arrivo di un commissario prefettizio, la nascita di una associazione nuova per raccogliere il dissenso, una nuova maggioranza di governo della città, l’elezione di un nuovo  sindaco, il Pd all’opposizione. Molta acqua dell’Arno è passata sotto i ponti: il sindaco riceve il rinnovo del suo mandato, il partito democratico entra a far parte di una nuova maggioranza di governo con i suoi rappresentanti, la diaspora politica continua. Aumenta il fronte politico contro la nuova pista aeroportuale; si mettono a tacere le diversità politiche e aumenta il contenzioso (per il PD) con i livelli metropolitano e  regionale. Tutti insieme appassionatamente nella difesa della Fortezza Bastiani, in attesa dell’arrivo del nemico. Questo è il clima in cui sono maturate la stesura e l’approvazione del nuovo Piano Strutturale intercomunale e dei Piani Operativi di Calenzano e di Sesto. Di conseguenza il territorio della Piana anzi il Parco Agricolo non si tocca, anche se mancano  norme per acquisire “a patrimonio pubblico” tutte le particelle “private” del territorio che insistono nel Parco ed  ancora non è stato predisposto un programma di piantumazioni arboree. Qualche riflessione politica per il Piano strutturale intercomunale e il Piano Operativo di Sesto. A dieci anni di distanza nel nuovo strumento urbanistico il POC Piano operativo comunale persistono scelte tese “a consolidare il già costruito”. Dal piccolo borgo di campagna di via di Limite (non esiste più) a via del Termine, dal sistema autostradale ai confini del borgo di Peretola “sotto i’ treno” è l’ultimo “lembo” di Sesto suscettibile di interventi. Meritava un trattamento diverso: una  pianificazione puntuale e interventi di risanamento”.