SESTO FIORENTINO – “Abbiamo apprezzato l’invito del segretario del Partito Democratico per una ripresa di dialogo fra le forze di centro sinistra e di sinistra; dobbiamo fare fronte alle conseguenze economiche del ‘male’ pertanto uno scambio di opinioni nel merito è auspicabile, al più presto”.
Con queste parole il Partito socialista di Sesto in una nota sugli scenari politici cittadini. “Fin qui gli aspetti positivi di una proposta, su cui concordiamo. – prosegue la nota del Partito socialista – Il seguito della dichiarazione ci è sembrato non molto chiara, per i comuni mortali; in effetti, nella discussione sui bilanci, i consiglieri del PD avevano lamentato, nelle motivazioni, la mancanza di modifiche strutturali- scelte- nel bilancio onde evitare il ripetersi di futuri assestamenti – debiti- per i cittadini. Da ciò il voto contrario dei consiglieri del PD sul rendiconto di gestione per gli anni 2015- 2019. In realtà la posizione del PD è da condividere: a Sesto abbiamo già accumulato debiti rilevanti che paghiamo con mutui e imposte. Perciò non condividiamo l’ottimismo del segretario del PD che ‘considera superata la fase travagliata dei bilanci’. Di più, il segretario manda l’appello ‘ecumenico’ probabilmente atteso) per la ripresa di un ‘dialogo’ con le forze politiche di centro sinistra e di sinistra: ‘è venuto il momento di girare pagina… senza disconoscere le profonde divergenze del passato’; è come ‘tirare un sasso in piccionaia’. Di fatto condividiamo l’appello, siamo meno convinti che con un colpo di spugna si possano cancellare le diversità d’opinione che tanti disagi hanno prodotto nella realtà politica. Condividiamo la proposta, esprimiamo dubbi sulla buona riuscita; le modalità non ci sembrano appropriate. Non vogliamo essere fraintesi: deve essere piazza Ginori a promuovere un dibattito interno, consapevoli che ‘i carichi inesausti di diversità di opinioni’ possono essere ‘smaltiti’. L’apertura di un tavolo di lavoro per delineare il futuro della nostra città, viene dopo. Non ci possiamo permettere di sbagliare”.