Partito Socialista: “il giro di boa del sindaco”

SESTO FIORENTINO – Ci sono ancora situazioni locali irrisolte: queste secondo una nota del Partito Socialista, al “giro di boa” del sindaco Falchi. Non bastano, secondo i Socialisti, gli impegni su inceneritore e aeroporto, ma “sono stati  lasciati da parte tutti gli altri problemi di Sesto, scarsamente chiariti oppure non  risolti”. Tra questi, prosegue la nota, […]

SESTO FIORENTINO – Ci sono ancora situazioni locali irrisolte: queste secondo una nota del Partito Socialista, al “giro di boa” del sindaco Falchi. Non bastano, secondo i Socialisti, gli impegni su inceneritore e aeroporto, ma “sono stati  lasciati da parte tutti gli altri problemi di Sesto, scarsamente chiariti oppure non  risolti”. Tra questi, prosegue la nota, “investimenti riconducibili esclusivamente a progetti governativi, un nuovo assestamento di bilancio per  mettere a posto i conti, la mancata definizione del tracciato terminale della Prato–Firenze, il degrado cittadino, la mancata attivazione della video sorveglianza al centro, il parcheggio di  piazza Galvani, la definizione del tracciato del tram, l’abolizione totale e non parziale della Ztl, la definizione di isole pedonali, la sosta controllata e, ultima in ordine di tempo, una nuova tassa per raccattare  pochi spiccioli per risanare il bilancio di Sesto”.

“Abbiamo la conferma circa la scelta che il sindaco intende fare, nella definizione delle linee guida di governo, per la seconda parte della legislatura, – si legge nella nota – è affascinante l’impegno; sono presenti, però, grossi limiti, sia per la rappresentatività elettorale della coalizione di governo che appoggia le scelte del  sindaco in consiglio comunale sia, principalmente, per i problemi irrisolti che da molto aspettano una soluzione. L’impegno del sindaco e della coalizione non possono esaurirsi, esclusivamente, nelle ‘battaglie cruciali’ del trasporto aereo, in  quelle dei rifiuti oppure nel ‘restituire voce alle comunità locali’ ed ancora nel dare ‘senso alla parola sinistra”.

Il Partito Socialista esprime “dubbi, sommessamente, anche perché il bene pubblico continuerà ad  esistere anche aldilà del nostro impegno civico per alcune vertenze. Anche la consacrazione del territorio sestese a una religiosità ecumenica non è stata sufficiente a fare diminuire le tensioni per alcuni problemi non risolti”.

“Nel Dna di Sesto, nella storia secolare della sinistra sestese, non troveremo sicuramente l’ecumenismo religioso ma testimonianze riconducibili ad altro ecumenismo. E questo il sindaco dovrebbe saperlo molto  bene. Purtroppo rileviamo che il ‘futuro nuovo’, decantato, è fatto di vittimismo politico e d’isolamento nel  contesto della realtà  metropolitana”.