Partito Socialista “la campagna elettorale del PD e le ‘cose non dette'”

SESTO FIORENTINO – “Abbiamo soffermato la nostra attenzione sul termine ‘unito’ usato dal PD nello slogan elettorale: ‘La coalizione di centrosinistra unito’. In realtà alla coalizione non partecipano ‘filoni secolari’ del riformismo sestese e ciò vanifica, nel comune intendere, il termine ‘unito’ a meno che non lo si voglia  intendere come un auspicio”. Lo afferma […]

SESTO FIORENTINO – “Abbiamo soffermato la nostra attenzione sul termine ‘unito’ usato dal PD nello slogan elettorale: ‘La coalizione di centrosinistra unito’. In realtà alla coalizione non partecipano ‘filoni secolari’ del riformismo sestese e ciò vanifica, nel comune intendere, il termine ‘unito’ a meno che non lo si voglia  intendere come un auspicio”. Lo afferma in una nota la segreteria del Partito Socialista di Sesto Fiorentino in riferimento alle prossime elezioni del 3-4 ottobre.

“Diversamente,- prosegue la nota – nel collegio di Siena,il segretario nazionale del PD, candidato   al parlamento, ha operato ‘l’allargamento dei componenti la coalizione’.(senza il simbolo del PD); ha incluso: Italia Viva, forze politiche di sinistra e il M5S. Eppure anche a Sesto si avvertiva l’esigenza di operare alla stessa stregua per assicurare alla ricandidatura del sindaco uno ‘schieramento più largo possibile’ frutto anche del ‘superamento’ delle vicende politiche successive alla sconfitta elettorale della coalizione del centro sinistra nel 2016. Un segnale ai cittadini di Sesto per il prevalere, in una rinnovata coesione, dell’interresse della collettività. E invece è stata scelta la strada di nascondere le ‘difficoltà’ dell’ultimo decennio ‘sotto il tappeto della comune casa del centro sinistra sestese”. 

“Abbiamo sbagliato, non è successo nulla – prosegue la nota – la diaspora in seno al consiglio comunale, un sindaco del PD messo in minoranza, la crisi amministrativa, il commissario prefettizio, la sconfitta elettorale della coalizione di centro sinistra nel 2016, il PD forza politica di minoranza in consiglio comunale. Tutto ciò non è stato oggetto di una riflessione in tutti questi anni, necessaria per andare oltre e pensare al futuro della nostra città. Non abbiamo ritenuto utile conoscere la natura degli eventi e, consapevolmente, procedere nel progettare il futuro della nostra città. Chi ha perso e chi ha vinto non vogliamo saperlo,di  sicuro da questa vicenda,la politica sestese ne esce a pezzi. Il ‘deficit di verità’, nella fattispecie, ha avuto la meglio e ciò potrebbe non essere di aiuto per la futura compagine amministrativa. Scomodiamo il Sommo Poeta recependo una sua  esortazione: ‘O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d’ascoltar. Tornate a riveder li vostri liti, non vi mettete in pelago che forse perdendo me rimarreste smarriti’. Per coloro che vogliono andare ‘oltre’, nel tentativo di superare la superficialità, suggeriamo di predisporsi, mentalmente, alla conoscenza degli eventi e alla consapevolezza del ruolo che si è chiamati a svolgere. E ciò ‘ancor prima di iniziare l’opera’. Diversamente è da mettere in conto il fallimento”.