Partono in sordina ma poi salgono sul tetto d’Italia: la Coppa Italia Aics è dei Biscioni

LASTRA A SIGNA – Ci sono dei momenti nella vita in cui non puoi fare niente contro il destino. Ma ci sono dei momenti in cui il destino non può fare niente contro di te. E poi c’è un gruppo di ragazzi che questi momenti li hanno vissuti entrambi. Un gruppo di ragazzi, alcuni dei […]

LASTRA A SIGNA – Ci sono dei momenti nella vita in cui non puoi fare niente contro il destino. Ma ci sono dei momenti in cui il destino non può fare niente contro di te. E poi c’è un gruppo di ragazzi che questi momenti li hanno vissuti entrambi. Un gruppo di ragazzi, alcuni dei quali con i capelli un po’ “imbiancati” dal passare del tempo, che ha portato il nome di Lastra a Signa sul tetto d’Italia, ricordando al tempo stesso chi purtroppo è stato meno fortunato di loro. Questi ragazzi giocano con la maglia del “CLR Biscioni”, squadra amatoriale lastrigiana, nata appunto nel segno di Riccardo Biscioni (nella foto), scomparso prematuramente nel 2006. Ragazzi che nei giorni scorsi sono stati più forti del destino e hanno conquistato la Coppa Italia AICS, manifestazione che si è svolta ad Alba Adriatica. Un appuntamento al quale I Biscioni sono arrivati quasi in punta di piedi, grazie a una “wild card”, ma che li ha visti trionfare meritatamente. Un po’ come fece la Danimarca agli Europei del 1992 quando, da ripescata, vinse il titolo al termine di una cavalcata trionfale. Tutto ciò nonostante una falsa partenza contro i campioni d’Italia del GV Conte Vicenza, che li ha sconfitti per 2-1 al debutto. Da quel momento in poi, però, i ragazzi, guidati da mister Pastorelli hanno saputo solo vincere: 2-1 contro i padroni di casa dell’AlbaTortoreto, 2-1 contro PlanetWin Messina nel girone di qualificazione, 3-1 in semifinale contro la Polisportiva Arluno Milano. Fino al giorno della finale contro la Rappresentativa nazionale dei Vigili del fuoco. Una partita combattuta, al cardiopalma, decisa ai calci di rigore a favore della formazione lastrigiana. I Biscioni, dagli undici metri, si dimostrano quasi infallibili e trascinati dalle parate di Zanobetti riescono a vincere e ad alzare il loro primo trofeo a livello nazionale. Una vera e propria impresa, iniziata in sordina e conclusa con il tricolore, questi i loro nomi: Matteo Zanobetti, Jacopo Cucuzza, Ferdi Abazi, Filippo Fanfani, Neri Salvadori, Gabriele Tognaccini, Leonardo Medici, Michele Montelatici, Elia Bellucci, David Messeri, Yuri Scimmi, Claudio Grassia, Selver Mustafovic, Raffaele Vizza, Gianmarco Caminati, Manuel Vanacore, Filippo Pastorelli, Giulio Ponziani, Alessio Morosino, Lapo Bacarelli, Gilberto Cerbai, Fabio D’Alessandro (dirigente), Alessandro Camarlinghi (dirigente) ed Emanuele Lepri (direttore sportivo).

Un po’ di storia
I Biscioni rappresentano una realtà importante sul territorio latrigiano: nel 1978 un gruppo di amici (Riccardo Biscioni, Roberto Corsi, Fiorenzo Memmola, Marco Biagioni, solo per citarne alcuni) decisero di iscriversi a un campionato amatoriale della provincia di Firenze. Club Lastra è il nome scelto, sede e campo di gioco La Guardiana, allenatore Renzo Badiani, presidente Riccardo Biscioni. “La voglia di stare insieme, il divertimento, il modo di comportarsi – raccontano – sono i valori del gruppo. E’ un successo. L’iscrizione al campionato si ripete anno dopo anno. Dopo dieci stagioni Fabio Mugnaini è il nuovo allenatore e gradualmente nuovi amici entrano a far parte del gruppo. Le prime difficoltà nel 2000 ma l’arrivo di Gigio Sarti riporta nuovo entusiasmo, prima come allenatore poi come calciatore”. Nel 2006, purtroppo, la scomparsa di Riccardo ma la sua volontà è sempre stata quella di “andare avanti”, in un primo momento grazie alla determinazione di amici come Alessandro Camarlinghi, Matteo Nenciolini ed Emanuele Lepri. “Sarai sempre nei nostri cuori e tutte le volte che scenderemo in campo sarai con noi”, questo il ricordo di Riccardo da parte dei “Biscioni”.