Passione e cura dei dettagli: a Signa da un anno “si mangia da re”

SIGNA – Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto. Un sogno magari cullato fin da bambino e che grazie alla passione, alla cura dei dettagli e alla scelta degli ingredienti giusti prima o poi diventa realtà. Sì, gli ingredienti giusti perchè per Mirco Giuntini, un passato (recente, vista la sua giovane età) da autotrasportatore, […]

SIGNA – Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto. Un sogno magari cullato fin da bambino e che grazie alla passione, alla cura dei dettagli e alla scelta degli ingredienti giusti prima o poi diventa realtà. Sì, gli ingredienti giusti perchè per Mirco Giuntini, un passato (recente, vista la sua giovane età) da autotrasportatore, il sogno fin da piccolo è sempre stato quello di lavorare con alcuni di quelli che sono gli ingredienti base della nostra tavola: la farina e l’acqua. E proprio in questi giorni ha spento la prima candelina di quello che è stato il suo sogno finalmente realizzato: il primo anno di “MangiaRè pizza e schiacchia”, in via Roma a Signa, dove si mangia davvero come dei re. Già, perchè come recita testualmente una “recensione” scritta sulla sua pagina Facebook, “chi va da MangiaRè pensando di mangiare una pizza a taglio come tante, magari piena d’olio unta e bisunta, si sbaglia. Più che di pizza, parlerei di schiacciate. L’impasto è soffice e altamente digeribile e le farciture sono le più varie”. Insomma un re nel suo regno, dove la farina è di prima scelta (arriva direttamente dal molino Bardazzi, a Vaiano, ed è macinata a pietra) e non poteva essere diversamente visto che il nonno di Mirko aveva un mulino a Ginestra Fiorentina; gli ingredienti sono tutti a chilometro zero, quelli di stagione, le birre nel frigorifero sono quelle artigianali e il lievito è a coltura liquida, è il cosiddetto lievito madre, ovvero non ha nessuno di quei sentori che il lievito di birra, pur se usato in misura ridottissima, rilascia dopo la cottura. Alle pareti ci sono anche i diplomi rilasciati dall’Accademia dei pizzaioli ma quel che conta di più è sicuramente l’attenzione che Mirco e Loretta Messerini, sua suocera, insieme a lui fin dal primo giorno di questa avventura, mettono nel loro lavoro. E poi ci sono i corsi, dodici persone alla volta, sold out fino a gennaio (per informazioni 3913855234), perchè magari la passione non si insegna, né si tramanda ma quali passaggi richiede la lavorazione dell’impasto sì. Il resto lo fanno gli ingredienti, sui quali Mirco non accetta compromessi. Assaggi la sua “pizza schiacchiata” e ti sembra di essere a Roma, dove questo tipo di lievito è di casa. Quando? Dal martedì al venerdì dalle 12 alle 14 e dalle 16 alle 21, il sabato e la domenica dalle 18 alle 21.30.

(Fotografie Roberto Vicario)