CALENZANO – Una riflessione a tutti i livelli: è quanto si legge in una nota del PD il giorno dopo i risultati elettorali. “Il Partito Democratico a Calenzano – prosegue la nota – ha ottenuto come lista il 36,38% alla Camera dei Deputati, pari a 3.927 voti, mentre il candidato nel collegio uninominale Camera, Roberto Giachetti, ha sfiorato il 40% dei consensi con 4.396 voti. Al Senato, il nostro Partito ha ottenuto il 36,25%, pari a 3.588 voti, mentre il candidato Dario Parrini sostenuto dalla coalizione ha ottenuto il 38,38%, pari a 3.977 voti.
Il risultato nazionale impone certamente al Partito Democratico una riflessione a tutti i livelli”.
Il PD calenzanese analizza il voto e la crescita di alcune forze politiche come Movimento 5 Stelle e Lega e quanto avvenuto alla Sinistra. “Osserviamo – prosegue la nota – come anche nel nostro territorio sia avvenuto un avanzamento di Lega e Movimento 5 Stelle, che in altre parti della Toscana contribuisce ad un arretramento ancora più deciso del Centrosinistra. Oltre alla flessione dovuta alla frammentazione dell’area politica, paghiamo una quota del nostro elettorato alle sensibilità cavalcate dalla Lega. Nelle prossime occasioni d’incontro sarà necessaria un’analisi approfondita dei risultati che valuti attentamente anche le scelte fatte sul territorio, l’influenza che possono aver avuto nel favorire gli speculatori della paura, le risposte da dare a questa dinamica. Il Partito Democratico a Calenzano rimane la prima forza politica, con la conseguente responsabilità istituzionale e di visione del territorio che ciò comporta e che contraddistingue, oggi come ieri, il nostro fare politica”.
“Abbiamo portato avanti la nostra campagna elettorale con la consapevolezza di essere di fronte ad una sfida difficile – conclude la nota – ma con la sicurezza di appartenere ad un progetto politico a lungo termine, il quale vive della partecipazione di una comunità. Il segretario Matteo Renzi si è fatto da parte, e ha comunicato che non parteciperà alle consultazioni al Quirinale per la formazione del governo. Il percorso congressuale sarà avviato a partire dall’insediamento di quest’ultimo. Questa scelta importante ci sprona a proseguire il nostro cammino con lo spirito di chi vuole non distruggere ma costruire, non spaventare ma dare speranze nuove. Non subire, ma governare il cambiamento”.