Pd Prato, dibattito aperto sul nome del futuro segretario. Dominijanni (Enerdem): “Che sia condiviso da una base più ampia possibile”

PRATO – A livello politico, guardando non solo a Firenze ma anche a Prato, si sta rivelando sicuramente interessante il dibattito intorno al nome del futuro segretario del Partito Democratico. Dibattito in cui, nella giornata di ieri, si è inserito lo stesso Pd con un documento, a firma dei nomi attualmente più rappresentativi, in cui […]

PRATO – A livello politico, guardando non solo a Firenze ma anche a Prato, si sta rivelando sicuramente interessante il dibattito intorno al nome del futuro segretario del Partito Democratico. Dibattito in cui, nella giornata di ieri, si è inserito lo stesso Pd con un documento, a firma dei nomi attualmente più rappresentativi, in cui aspira e chiede “un partito unito, aperto e riformista”, a cui è seguita poco dopo la presa di posizione di Andrea Dominijanni (nella foto), coordinatore provinciale Energia Democratica Prato.

“Per quanto riguarda il futuro segretario del Pd provinciale pratese, – scrive Dominijanni su Facebook – rispondo con le parole di chi invece il partito lo guida a livello nazionale, Enrico Letta, ovvero che “si vince con l’unità, soprattutto adesso che il Pd è tornato in sintonia con il paese”. Ma, soprattutto, “abbiamo scelto di privilegiare l’unità: nel Partito Democratico come nel centro-sinistra e, poi, nel Paese”. Pongo e mi pongo un paio di domande: pur non avendo assolutamente alcun problema nei confronti del nome, né della persona: come si fa a proporre una candidatura senza che sia condivisa da una base più ampia possibile? E quando si parla di discontinuità, mi piacerebbe sapere da cosa? Visto che si parla di un segretario e di una segreteria che tutte le elezioni che c’erano da vincere che si sono presentate sulla loro strada le hanno vinte e hanno sempre seguito con attenzioni le fasi politiche che si sono temporaneamente succedute, anche se naturalmente tutto è migliorabile”.

“Credo che, anche se legittima, sia un’aspirazione meramente personale, però lo ripeto, deve essere condivisa con la base nella maniera più ampia possibile. C’è poi un concetto di fondo che mi piace evidenziare, ovvero che chi viene eletto segretario del Pd pratese, diventa il segretario di una provincia di sei Comuni più una città di 200.000 abitanti. Di una provincia e di una città, lo dicono i numeri e tante inchieste giornalistiche, che grazie all’attenzione di determinate azioni politiche, può essere con merito ai vertici delle recenti classifiche del buon vivere e del buon governo in Italia, quindi dove le cose anche se con tanta fatica vengono fatte. Al contrario, il rischio che vedo è quello di dare un messaggio sbagliato, non solo alle iscritte e agli iscritti del Pd ma all’intera comunità, dove nessun risultato elettorale è ormai più scontato e dove le divisioni del campo progressista e riformista sono benzina per il populismo di destra”.