Pelletteria toscana in crescita: +10,2% sul primo trimestre 2021, lo dicono i dati del Centro Studi Confindustria Moda

FIRENZE – La Toscana della pelletteria continua a recuperare terreno in export. In riferimento ai primi tre mesi del 2022, secondo i dati elaborati per Assopellettieri dal Centro Studi Confindustria Moda, le vendite estere dei prodotti della pelletteria e della concia (raggruppati nella voce Ateco CB151) registrano un incremento dell’export del 10,2% sul primo trimestre 2021. I dati sono […]

FIRENZE – La Toscana della pelletteria continua a recuperare terreno in export. In riferimento ai primi tre mesi del 2022, secondo i dati elaborati per Assopellettieri dal Centro Studi Confindustria Moda, le vendite estere dei prodotti della pelletteria e della concia (raggruppati nella voce Ateco CB151) registrano un incremento dell’export del 10,2% sul primo trimestre 2021. I dati sono stati presentati in occasione dell’assemblea plenaria di Assopellettieri durante la quale è stata annunciata la terza edizione degli Stati Generali della pelletteria, convocati per martedì 18 ottobre a Firenze nel Salone del Cinquecento di Palazzo Vecchio. L’assemblea ha offerto anche l’occasione per una riflessione sulla comunicazione e le possibili attività del comparto moda.

In riferimento ai primi tre mesi del 2022, secondo i dati elaborati per Assopellettieri dal Centro Studi Confindustria Moda, le vendite estere dei prodotti della pelletteria e della concia (raggruppati nella voce Ateco CB151) registrano un incremento dell’export del 10,2% sul primo trimestre 2021. Un dato positivo quindi, anche se inferiore alla media nazionale(+18,1%), pari a 1,35 miliardi di euro in valore: il 40% del totale italiano (3,37 miliardi di euro).

“In Toscana si continua a crescere in maniera esponenziale: siamo quasi tornati ai livelli pre Covid quando, nel corso del 2019, la Toscana aveva esportato beni per circa 5,5 miliardi di euro, – commenta Andrea Calistri vice-presidente di Assopellettieri con delega al distretto toscano (nella foto) – le aziende lavorano a pieno regime, sia in termini di commesse che di occupazione, complice la crescente vivacità di interscambi con gli USA che hanno spalancato le porte, mentre torna a riaffacciarsi il Giappone dove rispetto al 2019 la crescita in export è del 120%. I prossimi mesi saranno cruciali per riportare la Toscana ai livelli di tre anni fa e, auspicabilmente, superarli: nonostante gli strascichi della pandemia, la crisi in Ucraina e le turbolenze nella politica interna, la nostra imprenditoria guarda con favore alle aspettative di medio e lungo periodo, tenendo saldo il timone verso la crescita”.

Siamo ormai a un passo dai livelli pre-Covid di gennaio-marzo 2019, quando erano stati esportati beni per poco meno di 1,4 miliardi di euro: il gap è dell’1,9%. L’analisi per Paese mostra per la Toscana consolidamenti dei flussi verso Svizzera (+6,3%) e Francia (+4,8%), tradizionalmente legate alle forniture per le griffe internazionali del lusso. I dati sono però probabilmente da interpretare anche alla luce di differenti modalità di spedizione ai mercati finali (diretta, senza transito negli hub collocati nei due Paesi, o da depositi ubicati in altre regioni). Cosa che spiegherebbe in parte anche la differenza di crescita sul 2019 rispetto alla media nazionale pari al +4,1%.

Bene l’export verso Sud Corea e Giappone (+17% e +15% sullo scorso anno ma più che raddoppiato rispetto alla prima frazione 2019) e verso gli USA (+45% sul primo trimestre 2021). Tra le province, Firenze (+11,1%) copre un terzo dell’export nazionale con 1,13 miliardi di euro nei primi 3 mesi (poco meno che nel gennaio-marzo 2019 pre pandemia, -0,6%). Bene anche Pisa che registra un +29% sul 2021 e recupera sul 2019 con +1,9%. Resta indietro invece Arezzo con -41% sul 2021 e – 36,9% rispetto ai livelli pre Covid.

Tema Russia e Ucraina: in Ucraina, come tutte le regioni, anche la Toscana ha subìto nei primi 3 mesi forti contrazioni nelle vendite -34,2% (-37,2% la media nazionale). In Russia, i primi 3 mesi si sono chiusi con un arretramento del -43% in valore rispetto ai primi tre mesi del 2021. La perdita tuttavia è relativa, non essendo Russia e Ucraina due mercati d’elezione per la Toscana. In Russia siamo passati da esportare beni per 3,91 milioni di euro nel 2019 ai 3,66 del 2022, sebbene il 2021 avesse fatto registrare 6,41 milioni. Verso l’Ucraina 0,51 milioni nel 2019, 0,66 nel 2021, 0,43 nel 2022.