Per la prima volta su Marte: “campigiani” i sensori per orientarsi nello spazio

CAMPI BISENZIO – Leonardo-Finmeccanica ha un ruolo di primissimo piano nel programma ExoMars, la missione europea che vedrà atterrare per la prima volta una sonda comunitaria su Marte il prossimo 19 ottobre. La componente italiana di Thales Alenia Space, infatti, società partecipata da Leonardo, ha la leadership industriale di entrambe le missioni oltre alla responsabilità […]

CAMPI BISENZIO – Leonardo-Finmeccanica ha un ruolo di primissimo piano nel programma ExoMars, la missione europea che vedrà atterrare per la prima volta una sonda comunitaria su Marte il prossimo 19 ottobre. La componente italiana di Thales Alenia Space, infatti, società partecipata da Leonardo, ha la leadership industriale di entrambe le missioni oltre alla responsabilità complessiva di tutti gli elementi. Per ExoMars 2016, Thales Alenia Space ha realizzato presso lo stabilimento di Torino il modulo Schiaparelli, mentre il modulo orbitante TGO è stato realizzato a Cannes. A Campi Bisenzio, invece, Leonardo ha realizzato per ExoMars 2016 i sensori di assetto, che consentono al Trace Gas Orbiter di orientarsi nello spazio, e il cuore optronico dello strumento di osservazione CASSIS. Leonardo contribuisce inoltre alla missione 2016 fornendo molte delle tecnologie a bordo di ExoMars: generatori fotovoltaici, unità per la trasformazione e la distribuzione della potenza elettrica agli utilizzatori del satellite, schede di distribuzione della potenza elettrica per il modulo Schiaparelli, sviluppati nel sito di Nerviano. Parlando della missione 2020, oltre ai pannelli fotovoltaici per l’alimentazione del veicolo spaziale e del rover, Leonardo realizza a Nerviano con il finanziamento di ASI la speciale trivella con cui per la prima volta l’umanità scaverà nel sottosuolo di Marte a una profondità che potrebbe conservare tracce di vita. All’interno della trivella viene alloggiato lo spettrometro “Ma Miss (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies)” per l’analisi dell’evoluzione geologica e biologica del sottosuolo marziano, anche questo realizzato a Campi Bisenzio. Il programma ExoMars promosso dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) in collaborazione con Roscosmos (l’agenzia spaziale russa) e con il forte contributo dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), che ha anche sviluppato insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), lo strumento INRRI (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations), ha come principali obiettivi scientifici la ricerca di tracce di vita passata e presente su Marte, la caratterizzazione geochimica del pianeta, la conoscenza dell’ambiente e dei suoi aspetti geofisici e l’identificazione dei possibili rischi per future missioni umane. Il programma è suddiviso in due missioni: la prima, partita a marzo 2016, ha portato il modulo TGO (Trace Gas Orbiter) nell’orbita di Marte per indagare la presenza nell’atmosfera di gas che possano essere indizi di una vita attiva sul pianeta. Poco prima di raggiungere l’orbita, il 16 ottobre, è stato rilasciato il modulo EDM (Entry and Descent demonstrator Module), denominato Schiaparelli, contenente la stazione meteo e altri strumenti. L’atterraggio su Marte di Schiaparelli è previsto il prossimo 19 ottobre. Ma la missione 2016 servirà anche da collegamento dati tra la Terra e un rover “marziano” che sarà utilizzato nelle successive missioni. Nella seconda, infatti, in programma nel 2020, l’obiettivo quello portare su Marte un veicolo in grado di muoversi sulla superficie del pianeta e di penetrarne e analizzarne il suolo.