Piana fiorentina: stato di agitazione per il personale della cooperativa Ancora

PIANA FIORENTINA – Stato di agitazione per il personale della Cooperativa Ancora (80 unità circa tra educatori, operatori, ausiliari, autisti, fisioterapisti; 70 utenti di età compresa tra i 18 e 70 anni), che gestisce i centri diurni di socializzazione handicap della Piana fiorentina (Sesto, Calenzano, Campi Bisenzio): lo hanno proclamato Fp Cgil e Cisl Fp, […]

PIANA FIORENTINA – Stato di agitazione per il personale della Cooperativa Ancora (80 unità circa tra educatori, operatori, ausiliari, autisti, fisioterapisti; 70 utenti di età compresa tra i 18 e 70 anni), che gestisce i centri diurni di socializzazione handicap della Piana fiorentina (Sesto, Calenzano, Campi Bisenzio): lo hanno proclamato Fp Cgil e Cisl Fp, che illustrano così le motivazioni: “Non sono più tollerabili le criticità createsi nei servizi e nonostante gli incontri svoltisi con la Cooperativa e l’Ente committente la situazione non è migliorata”.

Le criticità emerse, secondo i lavoratori e i sindacati, Sabrina Tamburini (Fp Cgil Firenze) e Filippo Serlupi (Cisl Fp Firenze e Prato), riguardano l’attivià educativa: “Molte delle ore previste per questa attività vengono utilizzate per i tanti adempimenti burocratici richiesti agli educatori, sottraendo così ore di attività educativa da dedicare agli ospiti dei Centri, con le relative conseguenze rispetto al mantenimento delle capacità residue da parte degli stessi. Più volte è stata segnalata questa criticità come elemento principale della perdita della qualità stessa delle attività dei Centri”. Per quanto riguarda, invece, l’assistenza e la sorveglianza: “le attività degli operatori adibiti a questa mansione risentono della mancanza delle attività educative e della carenza di personale. Oltre a dover assicurare la cura e l’igiene degli utenti, gli operatori devono attivarsi per fare sorveglianza, in sostituzione delle attività educative non svolte; questo porta a ritmi di lavoro stressanti e a rischio di infortunio per rispondere alle esigenze fisiologiche degli utenti non auto-sufficienti e quindi garantirne la sicurezza”.

Fp Cgil e Cisl Fp aggiungono inoltre che “risultano poi insufficienti le ore previste per le pulizie dei Centri; gli spazi, infatti, non sono adeguatamente sanificati, anche a causa del continuo turn over di operatori, dovuto ai contratti part time di poche ore settimanali proposti dalla Cooperativa con distribuzione dell’orario spezzato durante la giornata, distribuzione che non consente una conciliazione vita-lavoro. Ai lavoratori dei servizi non è consentito consumare il pasto che viene erogato agli utenti, inficiando così la consuetudine del pranzo educativo, nonostante il loro turno di lavoro sia continuativo: chiedono pertanto di avere il pranzo fornito dalla Cooperativa”.

Per quanto concerne salute e sicurezza, specificano i due sindacati, “i lavoratori rivendicano che l’azienda si attivi per il lavaggio delle divise di lavoro nei modi e con le tecniche consone a garantirne igiene e decoro. Chiediamo il corretto inquadramento di tutto il personale con qualifica di Oss al livello C2 del Ccnl Cooperative Sociali, dal momento che vengono svolte mansioni riconducibili a quel profilo; chiediamo, inoltre, che questo avvenga anche per il personale che sta terminando il corso di qualificazione al momento del conseguimento della qualifica. Per tutti questi motivi la situazione dei servizi non è più tollerabile; qualità e continuità sono stati garantiti grazie alla grande abnegazione degli stessi operatori che hanno dovuto anche affrontare tutte le fatiche dovute all’emergenza sanitaria degli ultimi due anni. A fronte di tutto questo chiediamo a prefetto e azienda, quindi, l’attivazione del tentativo di conciliazione”.