SESTO FIORENTINO – Aerei che volano a circa 500 metri sopra al Duomo: è uno dei rischi che, secondo gli esponenti di “Piana Sana”, potrebbe concretizzarsi con la nuova pista dell’aeroporto.
“Piana Sana”, coordinamento di varie associazioni e comitati ambientalisti dell’area pratese e fiorentina, ha pubblicato sul suo sito una quinta mappa – dopo le quattro mappe interattive dedicate a rotte e impatto della pista sulla Piana- sui “sorvoli su Firenze”.
“Le cinque mappe le abbiamo realizzate noi, ma basandosi su dati e documenti ufficiali – spiega Lorenzo Bigagli, pratese ricercatore del Cnr e esponente di Piana Sana – in particolari le mappe su cui abbiamo elaborato i sorvoli su Firenze sono dell’Arpat, riprese da uno degli allegati della variante al PIT”. Sul sito di Piana Sana, Bigagli scrive che la tanto sbandierata unidirezionalità della nuova pista (cioè con tutti i movimenti, decolli o atterraggi, in direzione nord, verso Prato) sarebbe una favola: in condizioni meteo sfavorevoli, il movimento degli aerei si sposterebbe verso Firenze. Condizioni che si presenterebbero all’incirca il 18% delle volte. “La mappa dimostra che se la pista è un problema per la Piana, è un problema anche per Firenze – commenta Bigagli – Allo stesso modo, i problemi di Firenze sono i problemi di tutta la Piana”.
Piana sana sta raccogliendo firme, tramite una petizione online disponibile sul sito e anche in forma cartacea, per richiedere alle autorità uno studio di valutazione che sia effettuato da enti terzi e indipendenti, in modo che l’impatto della nuova pista sia considerato in modo più obbiettivo.
Domani sera la prima assemblea pubblica di Piana Sana a Capalle (presente anche un’esponente di Italia Nostra) al teatro parrocchiale dalle ore 21, mentre il 29 settembre tre esponenti del gruppo (lo stesso Lorenzo Bigagli, Paolo Paoli presidente “No Aeroporto” e Virgilio Chiani) parteciperanno a una riunione della quarta commissione (Urbanistica) del Comune di Prato, presente anche il sindaco.
“Ancora “Piana Sana” è una associazione di associazioni- spiega Bigagli – ma gli aderenti si stanno organizzando per darsi una struttura per azioni più incisive”.
F.G.