“Per Sesto e Sinistra Italiana, parti vive del mondo del lavoro, della cittadinanza che vive e crede nell’importanza del lavoro – concludono Madau e Guarducci – oltre a dare la massima solidarietà alle lavoratrici colpite da questa chiusura, si attiveranno affinché si possa risolvere positivamente la questione e condannano fermamente l’operato di Piazza Italia: la crescita di un marchio passa sempre per il rispetto della dignità del lavoro e col dialogo con i lavoratori, due condizioni pesantemente assenti in queste settimane”.
Piazza Italia. I lavoratori hanno incontrato Per Sesto e Sinistra Italiana
SESTO FIORENTINO – I lavoratori di Piazza Italia del negozio del CentroSesto del quale è prevista la chiusura, hanno incontrato stamani i capigruppo di Per Sesto Andrea Guarducci e di Sinistra Italiana Jacopo Madau. Insieme a loro anche le rappresentanze sindacali. “Per quanto possa essere legittima la scelta di chiudere un punto vendita – affermano […]

SESTO FIORENTINO – I lavoratori di Piazza Italia del negozio del CentroSesto del quale è prevista la chiusura, hanno incontrato stamani i capigruppo di Per Sesto Andrea Guarducci e di Sinistra Italiana Jacopo Madau. Insieme a loro anche le rappresentanze sindacali.
“Per quanto possa essere legittima la scelta di chiudere un punto vendita – affermano in una nota i due capigruppo – troviamo che non sia affatto legittimo il comportamento che l’azienda ha avuto nei confronti dei dipendenti. Infatti è stato notificato il trasferimento ad altre sedi con una mera lettera con preavviso di appena tre giorni e alla richiesta di un incontro da parte di lavoratori e sindacati l’azienda non ha neppure risposto”.
“E’ inaccettabile un comportamento simile, soprattutto se si considera che Piazza Italia è un grande marchio che conta più di 2200 dipendenti e negozi sparsi in tutto il mondo. E poi – continuano Guarducci e Madau – è inaccettabile il ricollocamento dei dipendenti a Follonica, Montevarchi, Grosseto ed addirittura in Emilia Romagna quando nelle immediate vicinanze ci sono almeno quattro punti vendita. Come può una lavoratrice affrontare trasferte del genere a parità di salario e di orario? Un’azienda seria avrebbe immediatamente convocato un tavolo con i sindacati ed i lavoratori per trovare le migliori soluzioni per i propri dipendenti”.