SESTO FIORENTINO – Basta un giorno di pioggia, anche se forte, è il sottopasso della fermata alla stazione Zambra si allaga. Lo ricorda Marcello Massi che in passato, da consigliere comunale del centro destra, aveva presentato all’amministrazione comunale numerose segnalazioni. “Sembrava che il problema dovesse risolversi a breve – dice Massi – sono passati i 10 anni di amministrazione Gianassi, c’è stato l’interregno del Sindaco Sara Biagiotti ed ora abbiamo un commissario prefettizio ma, il problema è sempre rimasto irrisolto e crea gravissimi disagi a tutti coloro che per un verso o l’altro, devono usufruire del sottopassaggio ferroviario della Fermata FFSS Zambra”.
Con il sottopasso allagato resta difficile per chi va a “prendere” il treno attaversarlo a meno che non sia attrezzato con gli stivali.
“Il problema è e rimane sempre lo stesso, per raggiungere la fermata FFSS Zambra da parete degli utenti, a distanza di circa 12 anni, occorre l’uso degli stivali – ribadisce Massi – E’ veramente paradossale constatare il menefreghismo degli amministratori , locali difronte ad un problema ormai cronico e risolvibile con una piccola dose di buona volontà e pochi spiccioli. Dimenticavo, le amministrazioni passate e presenti sono su tutt’altre cose affaccendate, utilizzano i soldi dei contribuenti concedendo sponsorizzazioni a destra e manca, finanzia molte iniziative (non dico che finanziare iniziative sia sbagliato, ma prima utilizziamo qualche spicciolo per risolvere i problemi e le difficoltà in cui vanno inconto i nostri cittadini) come manifestazioni canore per i settembre sestese e quant’altro. Come ben sapete, la fermata FFSS Zambra è molto frequentata da studenti universitari del Polo Scientifico e non solo e, non mi sembra né corretto né giusto obbligare gli studenti che utilizzano la fermata Zambra per raggiungere il Polo Scientifico, di portarsi dietro un paio di scarpe di ricambio o meglio un paio di stivali, se non vogliono beccarsi un raffreddore o una polmonite dovendo seguire le lezioni per 4-5 ore con le scarpe, calzini e piedi zuppi di acqua”.
Foto inviate da Marcello Massi
