Pnrr, la sinistra attacca: “Inaccettabile ipotecare il futuro dei cittadini senza alcun coinvolgimento”

CAMPI BISENZIO – Il documento è a firma, fra gli altri, di Sinistra Progetto Comune (Comune di Firenze), Campi a Sinistra e del suo capo gruppo Lorenzo Ballerini (nella foto), del consigliere metropolitano Enrico Carpini e delle federazioni di Firenze, Pistoia, Livorno, Massa Carrara, Lucca, Piombino, Siena, Pisa e Versilia di Rifondazione Comunista. Nel loro […]

CAMPI BISENZIO – Il documento è a firma, fra gli altri, di Sinistra Progetto Comune (Comune di Firenze), Campi a Sinistra e del suo capo gruppo Lorenzo Ballerini (nella foto), del consigliere metropolitano Enrico Carpini e delle federazioni di Firenze, Pistoia, Livorno, Massa Carrara, Lucca, Piombino, Siena, Pisa e Versilia di Rifondazione Comunista. Nel loro mirino, infatti, “c’è la constatazione – si legge in una nota – che nel silenzio generale e senza alcun confronto il governo, la Regione e i Comuni scelgono i progetti da finanziare grazie al Pnrr. Inaccettabile, ipotecano il futuro dei cittadini senza alcun coinvolgimento”.

“A quanto ci è dato sapere, infatti, la Regione ha indicato in parte nel 31 ottobre scorso (per i progetti di riqualificazione urbana in particolare) e nel 31 dicembre (per gli altri) le ultime date utili – continua il comunicato – per presentare progetti da finanziare con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E’ gravissimo che nell’individuazione e nella selezione dei progetti in questione non siano stati per nulla coinvolti i consigli comunali né tantomeno le cittadinanze: dovrebbe essere ovvio infatti che le comunità siano fortemente coinvolte nel ridisegno dei loro spazi per le valenze ambientali, sociali e di qualità della vita che questo ha potenzialmente. Quindi, non solo le assemblee elettive avrebbero dovuto essere pienamente coinvolte, ma sarebbe stato necessario garantire la piena partecipazione della popolazione”. 

“Invece questa data è stata di fatto celata e nelle settimane scorse nulla di tutto questo è avvenuto. Dato che quasi nulla ci è dato di sapere, non possiamo che immaginare come siano andate le cose e immaginiamo che in nome dell’emergenza siano stati consultati solo determinati settori sociali. Naturalmente, ipotizziamo che questi attori avranno fatto valere il proprio peso, e che solo alcuni/e professionisti/e e imprese saranno scelti/e. Oltre a un problema di metodo, si pone anche una questione che riguarda la qualità dei progetti: secondo alcune notizie che abbiamo la fretta ha portato a scegliere semplicemente progetti rimasti nei cassetti, o di immediata visibilità per le maggioranze al governo delle città, senza quindi una programmazione di lungo respiro, senza un confronto sulle priorità. Abbiamo in questi mesi – dentro e fuori i consigli comunali – posto più volte la necessità di confronto e trasparenza, venendo di fatto in molti casi ignorati. Per poi assistere in qualche Comune a presentazioni di progetti già individuati e mai discussi”.

“Tutto ciò va letto in un quadro abbastanza netto che si è delineato nei mesi della pandemia: a fronte di un sistema economico e di governo che mostrava tutti i propri limiti e le proprie storture sul piano della sanità e dell’emergenza sociale, a fronte della chiarezza con cui sono emersi i danni ambientali e alla salute causati dalle solite vecchie visioni di sviluppo, abbiamo assistito al cosiddetto “Patto del Cacciucco” per il rilancio di grandi opere inutili se non dannose come il redivivo progetto del nuovo aeroporto di Firenze, seppellito invece già da sentenze, buon senso, analisi economiche e dell’impatto ambientale. Questioni di interesse generale che dovrebbero ispirare le istituzioni. E mentre si registrava questa “cortina fumogena” da parte delle giunte comunali (almeno le più grandi, mentre si marginalizzavano i piccoli comuni), si apprendeva dalla stampa che la Toscana sarebbe stata fanalino di coda nella progettazione nell’ambito del Pnrr e il presidente Giani dichiarava che tutto dipendeva dal governo, salvo che poi siamo venuti a conoscenza di fantomatiche cabine di regia e di scadenze come sopra ricordato. Notizie, queste, emerse anche in sedi ufficiali, come le commissioni consiliari dei comuni. Non possiamo dimenticare che sono molto pesanti le condizionalità per accedere a quei fondi, e che a livello nazionale ed europeo già è stato detto chiaro e tondo che è prossima la reintroduzione del patto di stabilità, quindi dell’austerità, con quanto ne consegue. Per questo continueremo a batterci per una operazione di verità e trasparenza, e per un uso di quei fondi finalizzato innanzitutto ad investire in sanità e scuola pubbliche, tutela del territorio, lotta alle disuguaglianze sociali e per favorire la tenuta e la ripresa occupazionale, contro ogni speculazione, di merito e di metodo”.