Pnrr, Ordine degli ingegneri: “Piccoli Comuni esclusi, c’è il rischio che in Toscana si moltiplichino i “buchi neri”…”

FIRENZE –  “Il Pnrr è una occasione irripetibile per riqualificare e mettere in sicurezza le aree abbandonate della regione: per questo è un rischio tenerne fuori i piccoli Comuni”. Il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Gianfranco Fianchisti, lancia l’allarme sull’esclusione dai fondi per la rigenerazione urbana di circa 100 amministrazioni comunali di piccole e medie della […]

FIRENZE –  “Il Pnrr è una occasione irripetibile per riqualificare e mettere in sicurezza le aree abbandonate della regione: per questo è un rischio tenerne fuori i piccoli Comuni”. Il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Gianfranco Fianchisti, lancia l’allarme sull’esclusione dai fondi per la rigenerazione urbana di circa 100 amministrazioni comunali di piccole e medie della Toscana. “Il recupero e il rilancio di aree abbandonate è fondamentale per ‘ricucire’ il territorio e metterlo in sicurezza dal punto di vista urbanistico prima ancora che sociale: questo vale per le città, ma ancora di più per le cosiddette ‘periferie’. Capisco dunque la richiesta di tanti sindaci e dell’Anci toscana di rivedere i criteri di accesso ai fondi del Pnrr per far partecipare anche i Comuni più piccoli”, dice Fianchisti. “Il rischio è di accentuare le differenze interne alla regione, creando una Toscana di serie A e una Toscana di serie B: da una parte smart cities, dall’altra buchi neri”.

“Già nelle settimane scorse la Regione, con l’assessore Stefano Ciuoffo, aveva chiesto al governo di avere un ruolo di redistribuzione e coordinamento maggiore per evitare il rischio che siano premiati solo i capoluoghi a scapito delle altre amministrazioni. Una richiesta di buonsenso a cui noi, come Ordine degli ingegneri, ci sentiamo di aggiungere quella di snellire il più possibile le procedure burocratiche anche per le risorse destinate ai privati. Penso ad esempio ai fondi per il Superbonus, che rischiano di restare sottoutilizzati a causa delle lungaggini burocratiche e delle incertezze interpretative”.