Polo sanitario: nuovo progetto e interventi sulla Scatola Nera

SESTO FIORENTINO – Una storia infinita quella del polo sanitario di via Tassoni che nei lunghi anni di discussione tra Asl e Comune era arrivato ad uno stop. Ora, però, le cose sembrano cambiate. Con la nuova convenzione tra Comune e Asl e il nuovo croniprogramma degli interventi la soluzione, se non quella definitiva, potrebbe […]

SESTO FIORENTINO – Una storia infinita quella del polo sanitario di via Tassoni che nei lunghi anni di discussione tra Asl e Comune era arrivato ad uno stop. Ora, però, le cose sembrano cambiate. Con la nuova convenzione tra Comune e Asl e il nuovo croniprogramma degli interventi la soluzione, se non quella definitiva, potrebbe avvenire già tra tre-quattro anni. Verrà realizzato un primo lotto di 3000 mq e la risistemazione della Scatola Nera, mentre per via della Querciola la Asl prevede un incontro con la proprietà per rimodulare l’affitto, in scadenza alla fine di quest’anno.

E’ stato questo uno degli argomenti affrontati questa mattina nel corso della quarta commissione consiliare (Pubblica istruzione, Beni ed attività culturali, Sport e tempo libero, Diritto alla salute, Politiche di solidarietà, Casa, Rapporti con l’Asl e la Società della salute) che si è tenuta in Palazzo comunale il cui tema all’ordine del giorno era la situazione degli immobili e dei servizi sanitari presenti sul territorio comunale di Sesto Fiorentino. Presenti alla seduta: l’assessore alle politiche sociali Camilla Sanquerin, il Direttore sanitario Azienda Usl Toscana Centro, Emanuele Gori, il Direttore della Società della salute Fiorentina Nord-Ovest, Enrica Pietra Caprina e l’ingegnere Luca Meucci.
“La discussione con la Asl è stata riaperta con modalità diversa con una nuova convenzione e un nuovo cronoprogramma – ha detto l’assessore Sanquerin – tutti gli immobili sono inadeguati alla qualità dei servizi che vengono svolti. Ulteriore elemento è il presidio della riabilitazione della Querciola che presenta diverse problematiche. Inoltre il contratto di affitto del presidio della Querciola scade a fine anno. Sono realtà che richiedono un investimento perché i luoghi dove il servizio si svolge fanno anche la qualità del servizio stesso. La richiesta da parte nostra alla Asl è quella di prevedere alcuni interventi nel breve tempo”.

Emanuele Gori ha sottolineato l’impegno da parte dell’Azienda di sistemare i servizi affinché restino a Sesto. “La storia del distretto di Sesto inizia nel 2006 – ha detto Gori – l’impegno dell’Azienda è nel breve tempo di dare una sistemazione definitiva ai servizi di Sesto perché la situazione attuale non è sostenibile. La Scatola nera non è un presidio adeguato. Nell’arco temporale che passerà per avere via Tassoni dovremo intervenire. I servizi devono essere a Sesto. Vogliamo garantire un progetto che sarà monitorato”.

“Il progetto che era stato fatto nel 2010-2012 ed era arrivato ad una approvazione complessiva in conferenza di servizi si è arenato nel momento del decollo con l’appalto – ha detto Meucci – Questo progetto era nato sulla base di uno studio molto approfondito di quelle che erano le esigenze del territorio. Da qui vorremmo trarre spunto per andare avanti”.

Il progetto del Polo sanitario prevedeva di raccogliere in una unica struttura moderna e ben attrezzata, tutte le funzioni sanitarie territoriali necessarie per portare alla dismissione della Scatola Nera e all’eliminazione di tutti gli affitti passivi della Asl.

“Nello studio che è stato fatto ed è in corso, – ha detto Meucci – dopo la modifica della convenzione sulla base dell’accordo fatto con il Comune lo scorso anno, ci siamo approcciati al problema in modo diverso. Il progetto del distretto di 7500 mq rispondente alle esigenze nella zona viene mantenuto come linea generale, viene trasformato e viene data la possibilità di realizzazione per stralci funzionali. Oggi siamo in grado di sostenere economicamente un edificio da 3000 mq. Quello che andremo a realizzare è questa prima porzione, primo stralcio funzionale all’interno del quale andremo a cogliere le funzioni, anche in prospettiva, adeguate alla zona”.

Il progetto viene “recuperato e trasformato” così lo ha definito Meucci, rendendolo compatibile “con una gestione per successivi stralci funzionali”. Il primo stralcio è già partito ed è quello che vede i progettisti rielaborare l’intervento.

“Questa modifica – ha detto Meucci – ci impone una riflessione sulle funzioni. Al momento per il progetto sono quelle previste dalla convenzione: riabilitazione, Sert, la salute mentale anche infanzia e adolescenza e la parte amministrativa e di servizio”.

Meucci ha poi definito il cronoprogramma per quanto riguarda il nuovo distretto: entro settembre completata tutta la fase di studio e delle funzioni, completamento del progetto definitivo entro il 31 dicembre. Da gennaio partirà la gara che impegnerà per 4 mesi, altri due mesi per arrivare alla progettazione esecutiva. Apertura del cantiere prevista nell’estate 2020. Per l’esecuzione dei lavori occorreranno 18-20 mesi, 5 milioni e mezzo di investimento. I trasferimenti saranno piuttosto lunghi e quindi Asl ha previsto interventi anche sulla Scatola Nera.

“Interventi formati da quelli che definisco tre linee di produzione, – ha detto Meucci – la prima linea prevede il recupero dell’area di ex radiologia e la ristrutturazione e adeguazione normativa di tutta l’area del centro prelievi”. Tempi: approvazione del progetto esecutivo entro agosto, la gara tra settembre e ottobre (350.000 euro), entro la fine dell’anno sarà aperto il cantiere. Entro maggio-giugno 2020 sarà pronta la prima porzione della ristrutturazione della Scatola Nera.

La seconda linea produzione che riguarda verifica sismica, prevenzione incendi e riorganizzazione funzionale della Scatola Nera.

Le indagini dovrebbero essere completate entro fine anno. Nei primi 6-8 mesi del 2020 si arriverà alla progettazione esecutiva, nella seconda parte 2020 gara d’appalto e con la fine del 2021 saranno completati questi lavori che saranno modulati sull’avanzamento dei lavori del nuovo distretto. Quindi ci saranno anche trasferimenti di alcune funzioni. La terza linea di produzione è incentrata sul miglioramento energetico dell’edificio. Prevede una riqualificazione della facciata che si presenta su via Gramsci con la riqualificazione di un cappotto termico. La progettazione sarà avviata nel 2020 per avere in estate la chiusura dei lavori. Per tutto questo a disposizione da parte di Asl ci sono 2 milioni di euro.