Polo scientifico “area abbandonata”. La segnalazione (foto)

SESTO FIORENTINO – Polo scientifico abbandonato: lo definisce così Marcello Massi che ha fotografato le situazioni incuria. Il Polo scienfico, dice Massi, è “un complesso che si estende in un quadrilatero delimitato a nord dal canale grande (via caduti di Gulak) a sud da via della Lastruccia, ad est da via Lazzerini ed ad ovest […]

SESTO FIORENTINO – Polo scientifico abbandonato: lo definisce così Marcello Massi che ha fotografato le situazioni incuria. Il Polo scienfico, dice Massi, è “un complesso che si estende in un quadrilatero delimitato a nord dal canale grande (via caduti di Gulak) a sud da via della Lastruccia, ad est da via Lazzerini ed ad ovest da via Schiff per un’are di circa 2.500 mq circa. Parte del complesso è costituito da vecchie strutture ristrutturate con l’insediamento del Polo Scientifico a Sesto: una struttura adibita già nel 2000 a mensa universitaria,  poi abbandonatauna struttura che dal cartello esposto sembrerebbe essere stata ripristinata per ospitare la residenza universitaria. Oltre ad una nuova struttura divisa in due costruzioni a suo tempo edificate e mai utilizzate ed una notevole quantità di spazi riservati a parcheggi (per sterpi ed erbacce e non auto) e a verde”. L’area del Polo scientifico, precisa Massi, è occupata da strutture per un terzo della sua capacità. “Ritengo la situazione oltremodo inaccettabile in considerazione che trattasi di strutture pubbliche – dice Massi – che sono state costruite a spese dei contribuenti e pesano in modo considerevole sulle famiglie che iscrivono i propri figli all’università, costrette a pagare ogni anno tasse sempre più salate”. Un complesso del genere sembra “incompleto” e questo, secondo Massi, rende ancora di più il senso dell’abbandono.
“Di recente – dice Massi – l’Agenzia del Demanio – Regionale  Toscana e Umbria sede di Firenze ha appaltato all’impresa Ediltecnica di Carrara, le opere di sfalcio erba con contestuale bonifica bellica dell’area della Caserma Quarleri con inizio lavori 28 settembre di quest’anno ed ultimazione esecuzione 28 ottobre scorso e certamente i lavori sono stati fatti con i soldi dei contribuenti e non vorrei che in questa Italia disastrata, con una elevata disoccupazione di giovani, meno giovani etc, dove molte famiglie a mala pena riescono ad arrivare a fine mese si continuasse a sperperare denaro pubblico consegnando l’area all’Università per restare poi inutilizzata e diventare nuovamente, dopo i lavori eseguiti area per ratti e gatti selvaggi o dimora di disperati senza tetto”.

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