PRATO – “Prato è forte grazie ai suoi imprenditori che hanno creato e mandato avanti realtà eccellenti, riconosciute a livello mondiale. Siamo consapevoli che il tessile moda vive un momento tra i più complessi, ma come sempre ne usciremo”. Comincia così la riflessione di Erica Mazzetti, parlamentare pratese di Forza Italia. “Ne possiamo uscire – precisa – facendo squadra, come sistema tra politica, categorie economiche e sociali; il tavolo del distretto è un buon viatico. Ecco perché dico no a questa campagna denigratoria e ingrata contro il nostro sistema imprenditoriale, perché il lavoro esiste grazie agli imprenditori, all’innovazione, ai capitali che circolano”.
“Non ci sto a questa narrazione: la parte sana del nostro tessuto imprenditoriale, spesso integrata con realtà di origine extracomunitaria, ha compiuto un miglioramento eccezionale, sotto il profilo della qualità, della tecnologia, dell’organizzazione, della responsabilità ambientale e sociale; c’è un distretto parallelo, lo denunciamo da sempre, ma non può oscurare la stragrande maggioranza”. Mazzetti poi passa all’affondo politico: “La sinistra, negli ultimi decenni molto salottiera e poco operaia, ha riscoperto l’ebrezza dei comizi in piazza, creando capri espiatori e facendo di tutta l’erba un fascio, come in questo caso. Come sempre spuntano questi personaggi, gli idealisti della lotta “alla Soumahoro”, molti urli e zero conquiste sindacali e lavorative, nel tentativo di fare un sorpasso a sinistra. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensino i sindacati confederali, Cgil in testa, e lo stesso Pd locale: ci spieghino cosa ottengono gli operai dalla denigrazione delle aziende”.
“Noi vogliamo che chiunque risieda sul nostro territorio abbia gli stessi diritti e doveri e la dignità. Non so – aggiunge Mazzetti – se dietro tutto questo c’è un gioco perverso – e a somma zero -; non so se c’è una ‘manina’ che vuole accarezzare la rabbia sociale, che comprensibilmente cova, mettendo gli uni contro gli altri e anche immigrati contro altri immigrati; di certo, così facendo ci spariamo sui piedi e i primi a pagarne le conseguenze saranno gli operai: questa sì che è una guerra tra poveri”. “Il tutti contro tutti ci porta tutti al disastro: dobbiamo fare quadrato intorno alle imprese virtuose, dal punto di vista lavorativo e ambientale, aggredendo le sacche di illegalità ovunque si trovino. Adesso tutti noi, a partire dalla Prato sana e operosa, dobbiamo manifestare il nostro supporto al distretto migliore d’Europa, difenderlo e respingere questa narrazione tossica”. “Il mio supporto in tutte le sedi ci sarà sempre, farò il possibile affinché nella Legge di Bilancio ci siano le risorse per tamponare le esigenze immediate, mentre è bene ricordare che il piano 4.0 è ancora operativo con 6 miliardi, cui si aggiungono altri 6 del 5.9 per digitalizzazione green. Contestualmente dobbiamo pensare all’immediato futuro e le possibilità ci sono: tiriamo fuori le competenze le idee e l’ottimismo per tenere alto il settore in tutto il mondo. Ne usciremo così”, conclude.