Primo Maggio. Fantappiè (Uil) “Abbiamo gli stipendi più bassi, ma il costo del lavoro è tra i più grandi d’Europa”

SESTO FIORENTINO – Il lungo corteo del Primo Maggio con la banda musicale e la majorette si è concluso in piazza Ginori, dove erano presenti gli amministratori dei Comuni della Piana: Campi Bisenzio, Calenzano, Signa e Sesto Fiorentino. Per tutti è intervenuto il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi che ha puntato l’attenzione sulle due […]

SESTO FIORENTINO – Il lungo corteo del Primo Maggio con la banda musicale e la majorette si è concluso in piazza Ginori, dove erano presenti gli amministratori dei Comuni della Piana: Campi Bisenzio, Calenzano, Signa e Sesto Fiorentino. Per tutti è intervenuto il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi che ha puntato l’attenzione sulle due situazioni lavorative locali: il Cartonificio Fiorentino (i cui lavoratori hanno aperto il corteo) e la ex Gkn. Ha chiuso il comizio Paolo Fantappiè, segretario generale Uil: “Le principali guerre dell’800-900 sono nate in Europa – ha detto Fantappiè – anche questa è nata in Europa. Una guerra che ha decretato l’inutilità di organismi internazionali come l’Onu che non ha mai inciso sulla sua azione diplomatica. Se questa c’è stata evidenzia che serve un cambio di passo in tal senso. Cgil, Cisl e Uil chiedono a gran voce che cessino le ostilità e si costruisca la pace”. Fantappiè ha poi ribadito che “senza la pace non c’è giustizia sociale e non c’è la libertà”.

Ha ricorda che le tensioni internazionali si abbattono anche sul mondo del lavoro come la precarietà “diventata dilagante che non lascia spazio al lavoro stabile”. “Su 24 milioni di contratti di lavoro depositati all’Inps dal2018 ad oggi – ha detto Fantappiè -20 milioni sono a tempo determinato o precari. Ogni 4 contratti solo uno è stabile o a tempo determinato. Vogliamo il contratto a tempo indeterminato: facciamo nostro l’accordo che è stato fatto in Spagna tra Governo e parti sociali per ridurre al minimo la precarietà”. Ha poi ribadito che è in aumento la povertà. “La popolazione povera si aggira attorno ai 5 milioni – ha detto – ed abbiamo circa 3 milioni di persone che hanno smesso sia di studiare che di cercare lavoro”.

Ha puntato poi l’attenzione sui salari che, ha detto “viviamo una situazione tutta italiana”. “Abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa – ha ricordato – ma il costo del lavoro è tra i più grandi d’Europa”. “Confindustria deve rinnovare i contratti collettivi di lavoro – ha concluso Fantappiè – si devono trovare meccanismi per ricalcolare gli stipendi. Anche il governo deve fare la sua parte: ridurre le tasse sugli stipendi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Non è essere eversivi chiedere l’aumento dei salari, è dignità”.