“Profumo di boom”, gli anni Sessanta raccontati da Bruno Santini nel suo nuovo libro

CAMPI BISENZIO – Bruno Santini, dopo i recenti successi televisivi che lo hanno visto impegnato sul set delle due fiction Rai “Lea, un nuovo giorno” e la terza stagione de “L’amica geniale”, torna in libreria con un nuovo libro, “Profumo di boom”, scritto insieme ad Alessandro Bini. Un viaggio attraverso gli anni ’60, un dialogo tra […]

CAMPI BISENZIO – Bruno Santini, dopo i recenti successi televisivi che lo hanno visto impegnato sul set delle due fiction Rai “Lea, un nuovo giorno” e la terza stagione de “L’amica geniale”, torna in libreria con un nuovo libro, “Profumo di boom”, scritto insieme ad Alessandro Bini. Un viaggio attraverso gli anni ’60, un dialogo tra il mondo di allora e quello attuale, tra ricordi, differenze e somiglianze. “E’ una sorta di seguito di “Si stava meglio quando si stava peggio?” – spiega Santini – In “Profumo di boom” analizzo aspetti degli anni ’60 che hanno assonanze con l’oggi, tra quel periodo di boom e rinascita che ha caratterizzato quegli anni e la situazione attuale, con l’auspicio di ripartenza dopo il periodo buio del Covid”.

Un gioco di rimandi fatto attraverso i simboli delle due epoche, che serve anche per riflettere su quanto la nostalgia influenzi il nostro giudizio sul passato e quanto riusciamo a metabolizzare del nostro presente “Nel libro – prosegue l’autore – analizzo ad esempio il Fattore K, quello che caratterizzava cioè i personaggi del nostro noir anni ’60: Diabolik, Satanik, Kriminal, a confronto con l’X Factor attuale. I rimandi di questo tipo sono tanti, dalla scatoletta di carne che si apriva con la chiavetta a Masterchef, dal twist al twerk. Un gioco per ricordare gli anni ’60 come se sfogliassimo un album di fotografie, attraverso gli aspetti della vita quotidiana”. Anni a cui Bruno Santini confessa di essere particolarmente legato: “Sono da sempre appassionato degli anni ’60, oltre ad avere molti ricordi di quegli anni penso siano stati un periodo straordinario, in cui il cambiamento si respirava nell’aria, nei colori, nella musica, erano anni di apertura, in cui si guardava al futuro con ottimismo e la scuola era vista davvero come un modo per spiccare un salto verso l’alto, in cui i giovani cominciavano a contare. E tutto questo si percepiva in maniera forte”. Il libro, edito da Sarnus, è stato presentato venerdì 25 scorso presso la libreria del Teatro Niccolini, da inizio marzo poi, oltre che in libreria, sarà possibile trovarlo anche sugli scaffali di “Toscana da leggere” nei punti Unicoop.

Un percorso tra passato e presente che potrebbe, perché no, proseguire con altre pubblicazioni “Se il riscontro sarà positivo non escludo di proseguire col decennio successivo e quindi affrontare gli anni ’70, – ha aggiunto Bruno Santini – mi sono reso conto, anche durante le presentazioni di “Si stava meglio quando si stava peggio?”, che certi aspetti, come appunto il racconto delle cose quotidiane, coinvolgono i ricordi. Quindi ad esempio, se parliamo degli anni ’70, la fotografia che mi torna subito in mente è quella delle prime autoradio estraibili che tutti noi toglievamo dall’auto quando uscivamo. Ecco, credo che per parlare dei grandi temi che hanno riguardato quegli anni serva preparazione, quello che cerco di fare io è fotografare il quotidiano”.

Valentina Tisi