Progressisti per Signa: “L’ampliamento dell’aeroporto sposterebbe soltanto i disagi che i territori devono già subire”

SIGNA – I Progressisti per Signa esprimono il proprio no all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola. E lo fanno con una nota in cui parlano di “motivato dissenso”. Ritenendo, spiegano, “che il progetto della nuova pista non tenga sufficientemente conto delle condizioni ambientali dell’area interessata che verrebbero ulteriormente aggravate rispetto alla situazione attuale. In particolare l’area nord-ovest […]

SIGNA – I Progressisti per Signa esprimono il proprio no all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola. E lo fanno con una nota in cui parlano di “motivato dissenso”. Ritenendo, spiegano, “che il progetto della nuova pista non tenga sufficientemente conto delle condizioni ambientali dell’area interessata che verrebbero ulteriormente aggravate rispetto alla situazione attuale. In particolare l’area nord-ovest della Città metropolitana di Firenze è già fortemente urbanizzata e pertanto la presenza dell’attuale aeroporto, situato praticamente in città, costituisce un’evidente anomalia nonché un pericolo per l’incolumità dei cittadini qualora si verificassero incidenti. Esprimiamo quindi una forte preoccupazione: il potenziamento dei flussi dell’aeroporto potrebbe ulteriormente compromettere la qualità della vita dei cittadini delle zone attraversate, con un insostenibile inquinamento acustico e atmosferico derivato dalla combustione dei carburanti fossili, sia in fase di atterraggio che di decollo, il tutto aggravato dalla caratteristica microclimatica del territorio costituito da una valle chiusa con scarsa ventilazione”. Al contrario “riteniamo – concludono – che si dovrebbe depotenziare l’attuale aeroporto a favore di quello di Pisa, riadeguando e rafforzando, a tal fine, il trasporto su ferro; a maggiore ragione dopo i rilievi del Tar confermati dal Consiglio di Stato. In qualsiasi direzione sia orientata la nuova pista, ciò può solo spostare i disagi che i territori sono già costretti a subire”.