Pronto soccorso, Ordine dei medici di Firenze: “Emergenza-urgenza e medicina territoriale, serve un “patto” per la riorganizzazione”

FIRENZE – Ieri nella sede dell’Ordine dei Medici di Firenze si è tenuto un consiglio straordinario allargato a professionisti della sanità e rappresentanti delle istituzioni per discutere sulla crisi attuale dei pronto soccorso e della sanità territoriale. Presenti rappresentanti locali e regionali di tutte le più importanti sigle sindacali, rappresentanti del Comune e della Regione. “Troppi […]

FIRENZE – Ieri nella sede dell’Ordine dei Medici di Firenze si è tenuto un consiglio straordinario allargato a professionisti della sanità e rappresentanti delle istituzioni per discutere sulla crisi attuale dei pronto soccorso e della sanità territoriale. Presenti rappresentanti locali e regionali di tutte le più importanti sigle sindacali, rappresentanti del Comune e della Regione.

“Troppi messaggi preoccupanti sono arrivati negli ultimi tempi. Ma il dibattito è stato positivo: dopo un’analisi approfondita delle problematiche, che sono varie e reali è emersa una resilienza del sistema nel voler dare importanti risposte”: così si è espresso Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri della provincia di Firenze. Quasi tutti gli interventi durante l’incontro hanno evidenziato come la crisi del pronto soccorso sia solo la punta di un iceberg che riguarda tutto il sistema ospedaliero e territoriale. Un problema organizzativo di ampio respiro. L’Italia con 3,1 posti letto per 1000 abitanti è fra le ultime in Europa , e in Toscana si arriva a 2,7.Il problema dei pronto soccorso ha tre livelli: il problema culturale: serve una formazione adeguata universitaria; attualmente le scuole di specializzazione oscillano fra una formazione internistica e di terapia intensiva; il problema politico: necessaria una giusta remunerazione e un inquadramento diverso di chi lavora nella emergenza, con organici adeguati e posti letto ospedalieri sufficienti; il problema organizzativo: il pronto soccorso deve servire solo per le urgenze reali e non può essere altro. Ciò comporta anche una adeguata educazione dei cittadini.

“A livello toscano – si legge in una nota – questa crisi dimostra quanto bisogna fare ancora sul territorio: mancano strutture intermedie di degenza, case della salute e di comunità pienamente funzionanti; occorre assumere personale medico e infermieristico superando limiti di legge nazionali o anche le future strutture del Pnrr resteranno vuote. Altro punto di discussione durante il consiglio dell’Ordine è stata l’interazione ospedale-territorio: bisogna migliorare la comunicazione tra ospedali e sanità territoriale. Quest’ultima oggi non dà sufficienti risposte, i medici di medicina generale sono già oberati di lavoro e carenti in moltissime zone. E’ emersa poi la necessità che la formazione dei medici di medicina generale sia equiparata a quella delle altre specialità”. 

“Affrontiamo questo straordinario e difficile periodo – dice Dattolo – con un personale sempre più a disagio dopo gli sforzi eroici della pandemia e sempre meno coinvolto, in contrasto con la tradizione di questa Regione. La Toscana rischia di trovarsi di fronte a un periodo di scarsità di risorse (difficoltà nel recepimento del Pnrr, inflazione, costi energetici, ecc.) con un personale professionale demotivato e carente sul piano degli organici e, nello stesso tempo, con una scarsa incidenza sulle decisioni nazionali per la crisi politica in atto che mette a rischio le riforme intraprese. In conclusione la Toscana dovrà mettersi in condizione di ‘salvare’ il proprio sistema anche come paradigma nazionale di buon governo agendo con le proprie forze e sfruttando al massimo i margini di autonomia regionale o meglio usandola in modo virtuoso. Bisogna unire tutte le forze per un fine comune, il Servizio sanitario regionale come garante dell’universalità del diritto e dell’uguaglianza delle prestazioni. Coinvolgere tutti gli attori del sistema nella stessa vision della sanità pubblica”.

“Un’idea – conclude Dattolo – potrebbe essere quella suggerita dal dr Panti di un “patto per l’emergenza e la transizione” presieduto dall’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini con figure professionali espressione degli Ordini capoluogo di Regione. Un patto tra i professioni della sanità, la politica e i cittadini, con confronti periodici per discutere sul tema e trovare strategie e soluzioni adeguate”. Presenti all’incontro, tra gli altri, Sara Funaro, assessore al welfare del Comune di Firenze, Luca Milani, presidente del consiglio comunale, Daniela Matarrese, direttrice della rete ospedaliera Asl Toscana Centro, Rocco Damone, direttore generale di Careggi, Simone Magazzini, capo dipartimento Emergenza-Urgenza Asl Centro, e Carlo Nozzoli, capo dipartimento d’emergenza e accettazione.