Pronuncia della Corte dei Conti, le opposizioni unite: “Chiediamo trasparenza”

CAMPI BISENZIO – La pronuncia della Corte dei Conti sul consuntivo 2013 del Comune di Campi Bisenzio una prima conseguenza ce l’ha: ha compattato l’opposizione. Che oggi pomeriggio, in sala Fallaci, ha convocato una conferenza stampa congiunta per manifestare dubbi e preoccupazioni in merito ai conti dell’ente. Al tavolo Niccolò Rigacci (Movimento 5 Stelle), Paolo Gandola […]

CAMPI BISENZIO – La pronuncia della Corte dei Conti sul consuntivo 2013 del Comune di Campi Bisenzio una prima conseguenza ce l’ha: ha compattato l’opposizione. Che oggi pomeriggio, in sala Fallaci, ha convocato una conferenza stampa congiunta per manifestare dubbi e preoccupazioni in merito ai conti dell’ente. Al tavolo Niccolò Rigacci (Movimento 5 Stelle), Paolo Gandola (Forza Italia), Gianni Bini (Alleanza cittadina), Roberto Valerio (Forza Italia e vicepresidente del Consiglio). “Manca Angelo Hu per motivi di lavoro – ha detto Gandola – ma anche lui mi ha espresso perplessità su quanto scrive la Corte dei Conti. E’ importante che tutta l’opposizione prenda posizione e denunci questa situazione paradossale. La pronuncia del 30 marzo della Sezione regionale di controllo per la Toscana evidenzia un disavanzo nei conti del 2013 di oltre 2 milioni e mezzo di euro. Noi avevamo già parlato di 2 milioni di disavanzo in campagna elettorale ed, evidentemente, non avevamo sbagliato di molto”.

Secondo il consigliere Bini “a questo punto ci viene anche da farci delle domande sulle dimissioni nella primavera del 2014, dell’assessore Marini, dopo soli otto mesi di mandato e prima della presentazione del bilancio. Si potrebbe forse ipotizzare, ma è solo una mia opinione personale, che l’assessore non fosse d’accordo con la redazione di questo bilancio?”. E ha aggiunto: “La pronuncia della Corte dei conti dice cose molto serie e le ipotesi sono tre: o i magistrati contabili scherzano e non penso proprio, o gli amministratori campigiani non sanno fare i bilanci, oppure terza ipotesi sono capaci ma hanno ugualmente redatto il bilancio in questa maniera”.

“Comprendiamo – ha detto Rigacci, 5 Stelle – che la situazione finanziaria degli enti locali sia complicata e che contrarre le spese senza tagliare servizi non sia semplice, ma contestiamo la mancanza di informazione e trasparenza dell’amministrazione verso i cittadini”. “La questione, anche senza essere contabili – ha proseguito – qui è molto semplice: il Comune si è fatto anticipare una somma dalla Cassa depositi e prestiti e quella somma andava messa sia in entrata, certo, ma anche in uscita dato che va restituita. Invece nel consuntivo 2013 è stato messo solo un trentesimo, ovvero la rata annuale della restituzione da fare per i prossimi 30 anni”.

Nella pronuncia i magistrati contabili dicono che è vero che si può considerare una “soluzione percorribile” quella di costituire un apposito fondo vincolato pari all’importo dell’anticipazione, da ridursi progressivamente dell’importo pari alle somme annualmente rimborsate, ma nel caso specifico questa soluzione “espone l’ente a ulteriori rischi: la possibilità di non garantire, in sede di rendicontazione, lo specifico vincolo nell’avanzo; il possibile effetto espansivo della spesa che, come dimostra il caso specifico, potrebbe interessare anche la parte corrente del bilancio caratterizzata da una maggiore difficoltà; la non corretta rappresentazione della situazione patrimoniale e il difficoltoso controllo del debito residuo”.

L’anticipazione, spiegano i magistrati contabili toscani, non può costituire il finanziamento di una nuova spesa ma è “una liquidità finalizzata a ricostruire le risorse di cassa necessarie al pagamento di spese già finanziate”. In sostanza, sono soldi sì che entrano, ma che sono già impegnati. “Le scelte – proseguono – assunte dall’ente in merito alla contabilizzazione dell’anticipazione di liquidità, oltre agli effetti di distorta rappresentazione del risultato di amministrazione, hanno determinato, unitamente ai risultati conseguiti dalla gestione di competenza e dalla gestione residui, la realizzazione di un disavanzo sostanziale di amministrazione pari a 2.544.571,21 euro”.

“Entro 60 giorni – ha spiegato Gandola – l’amministrazione dovrà reperire tali risorse e fare un’apposita delibera, poi la Corte avrà altri 30 giorni per valutare le misure proposte dal Comune. Non solo questa pronuncia, del 30 marzo, ci è stata recapitata dopo il voto sul bilancio 2014 ma non è ancora stata pubblicata come invece chiede la Corte dei conti, nell’ottica della trasparenza. Altro che ‘casa di vetro’, qui vorremmo sapere di chi sono le responsabilità politiche”. Valerio ha infine aggiunto che “nonostante il periodo difficile per i conti pubblici degli enti locali, vorrei sapere perché una pronuncia di tale peso è stata fatta solo verso Campi Bisenzio e non anche per gli altri Comuni limitrofi”.