Proposta di legge regionale per le mense scolastiche a chilometro zero

FIRENZE – Mensa scolastica a chilometro zero, promuovendo il consumo di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, alimentari toscani provenienti da filiera corta per la refezione nei nidi e nelle scuole d’infanzia, nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Questo l’obiettivo della proposta di legge, licenziata all’unanimità, questa mattina, in commissione Sviluppo […]

FIRENZE – Mensa scolastica a chilometro zero, promuovendo il consumo di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, alimentari toscani provenienti da filiera corta per la refezione nei nidi e nelle scuole d’infanzia, nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Questo l’obiettivo della proposta di legge, licenziata all’unanimità, questa mattina, in commissione Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione e formazione, presieduta da Gianni Anselmi (Pd). Nell’atto si autorizza la spesa di 500mila  euro per ciascun anno 2020 e 2021.                                                                                                                      

A margine della seduta il presidente Anselmi ha sottolineato come con questa proposta di legge la “Regione Toscana, incentivando un maggiore consumo di prodotti agricoli e alimentari del territorio, voglia elevare il livello qualitativo dei pasti e far meglio comprendere le proprietà organolettiche degli alimenti usati nella refezione scolastica”. “Si mira – conclude il presidente – a una corretta educazione alimentare, alla cultura del cibo e delle tradizioni alimentari toscane”.

Nella legge si prevede il finanziamento da parte della Giunta di progetti pilota predisposti dai Comuni o dal soggetto erogante il servizio di mensa scolastica, previo esperimento di una procedura di evidenza pubblica a partire dal 2020. Il progetto pilota deve prevedere l’utilizzo, nella preparazione dei pasti, di almeno il 50 per cento dei prodotti a chilometro zero, certificati e non certificati, e almeno un’iniziativa di informazione e sensibilizzazione dei fruitori della refezione scolastica.