Protesta dei ristoratori, Unilavoro: “La spaccatura? Si sono tirati la zappa sui piedi”

FIRENZE – “E’ una divisione che purtroppo non sarebbe dovuta succedere e che non porterà da nessuna parte purtroppo, anzi. Situazione più brutta per il mondo della ristorazione non poteva venirsi a creare. Proprio in un momento del genere sarebbe stato fondamentale mantenere unità d’intenti e azioni per cercare di ottenere una modifica al Dpcm […]

FIRENZE – “E’ una divisione che purtroppo non sarebbe dovuta succedere e che non porterà da nessuna parte purtroppo, anzi. Situazione più brutta per il mondo della ristorazione non poteva venirsi a creare. Proprio in un momento del genere sarebbe stato fondamentale mantenere unità d’intenti e azioni per cercare di ottenere una modifica al Dpcm che consentisse anche alle attività di ristorazione il consumo fino alle 22, e invece… Sia chiaro, in questo stato di cose non si otterrà nulla. Lo dicevano i latini: dividi et impera”. E’ l’analisi del segretario Unilavoro Firenze Giovandomenico Guadagno all’alba della giornata di protesta dei ristoratori, una protesta caratterizzata da una parte dalla doppia sfaccettatura di chi “si limiterà” a un flashmob e chi invece violerà le regole aprendo alla clientela, e dall’altra dalla posizione delle associazioni di categoria che hanno condannato ogni forma di protesta a prescindere dalla “forma”. “Inoltre restare uniti – incalza ancora – sarebbe stato fondamentale per ribadire che non c’è differenza tra pranzo e cena, che soltanto col pranzo un’attività non recupera nemmeno i soldi per la spesa e che tutta una serie di provvedimenti diventano inaccettabili di fronte alle scene che abbiamo visto a Lucca. Facciamo lavorare chi rispetta le regole”. E sulla zona bianca dice: “”Impensabile – conclude – a oggi e per gran parte del 2021 non credo ci siano regioni in grado di raggiungere stabilmente quei parametri indispensabili per ottenerla”.