Psi Sesto: “sull’aeroporto è un film già visto” e si pensa alle elezioni

SESTO FIORENTINO – “Un film già visto 5 anni fa”: così il Partito Socialista di Sesto Fiorentino giudica le dichiarazioni sull’aeroporto da parte di Sinistra Italiana nel consiglio comunale. “Allora il movimentismo contrario al termovalorizzatore fu ‘agganciato’ dalla Sinistra sestese e dall’associazione nata dalla diaspora del Partito Democratico: il risultato elettorale si concretizzò  con la […]

SESTO FIORENTINO – “Un film già visto 5 anni fa”: così il Partito Socialista di Sesto Fiorentino giudica le dichiarazioni sull’aeroporto da parte di Sinistra Italiana nel consiglio comunale.

“Allora il movimentismo contrario al termovalorizzatore fu ‘agganciato’ dalla Sinistra sestese e dall’associazione nata dalla diaspora del Partito Democratico: il risultato elettorale si concretizzò  con la conquista del ‘Palazzo d’Inverno’, – si legge nella nota del Partito Socialista – di contro gli odierni eventi, invece, richiedono una chiave di lettura meno semplicistica. Intanto, nel contesto politico attuale, la presa di posizione del capo gruppo della Sinistra circa il nuovo scalo di Firenze, altro non è che il tentativo di ‘agganciare’ il movimentismo, di spostare l’attenzione dei cittadini e dare inizio ad una campagna elettorale che sa di antico, di già visto. E’ il tentativo di ripetere il risultato del 2016, di sfuggire alle responsabilità politiche di un rendiconto di fine legislatura”.

Le elezioni comunali vicine per il Partito Socialista sarà un momento per ritornare in campo e annunciano “i socialisti, i riformisti sestesi, hanno in animo di essere presenti alla prossima tornata elettorale; continueranno a dare il loro contributo, come hanno fatto fino ad ora, alla comunità sestese. Saranno in prima  linea nel contribuire a risollevare la nostra città dal degrado, dal letargo”.

“L’amministrazione di Sinistra, vincitrice delle elezioni del 2016, – prosegue la nota – continua a governare la nostra città nel chiuso della Fortezza Bastiano, sempre in attesa di un nemico che non è mai arrivato.  E questa è una costante come lo è la ricandidatura dell’attuale sindaco per un nuovo mandato amministrativo. Si dispiega, di contro, uno scenario politico mutato: questa volta, contro la realizzazione della pista, ai movimenti, si è aggiunto, a recitare la parte, segnatamente, da primo attore, da protagonista, il Partito Democratico di Sesto. E questa è una novità da prima  pagina. In tal caso, si è portati a commentare l’evento come l’occasione per una ricomposizione delle divisioni politiche nel PD ma, ‘absit iniura verbis’, così non è. Infatti, si farebbe torto ai tentativi politici, da parte del PD, di uscire, in questi anni, dall’isolamento: abbandonata l’idea di una condivisione amministrativa, i Democratici hanno posto massima attenzione alle elezioni del 2021, facendo tesoro dei suggerimenti che potevano scaturire dalla sconfitta del 2016. A tappe forzate hanno riaperto un dialogo con i rappresentanti dell’associazione Sesto Bene Comune: un coordinamento dell’azione politica di opposizione in Consiglio, un’accentuazione dell’interesse politico verso l’ambientalismo e una rinuncia a difendere l’adeguamento aeroportuale, da sacrificare sull’altare della coerenza politica ovvero ‘la pista non si ha da fare”. 

“Dall’unità ‘sulle cose da fare’ alla creazione di una ‘nuova coalizione’: – conclude il Partito Socialista – il tutto per affrontare la competizione elettorale, prossima con la  candidatura di un nuovo candidato sindaco che ancora non c’è. Per completare la descrizione, segnatamente di parte, riteniamo cosa utile rendervi partecipi del fatto che Sesto Bene Comune, nel 2016, era stato lo sponsor, massimo, dell’attuale sindaco, portandolo alla vittoria, ed ancora la posizione politica di Sesto Bene Comune contraria all’elezione del candidato del PD alle  regionali. Ciò che ha destato stupore, maggiormente, è stata la mancanza di trasparenza politica: la nascita di una nuova coalizione e l’abbandono dei vecchi alleati della coalizione di Centro Sinistra del 2016, di quel che ovviamente resta. Crea, a dir poco, stupore, perplessità cancellare, con un breve tratto, buona parte della storia amministrativa dei sestesi”.