CAMPI BISENZIO – “La Corte dei Conti ha accertato la condotta gravemente colposa e ha condannato il dottor Carlo Andorlini, all’epoca responsabile del servizio autonomo dello staff del sindaco, al pagamento in favore dell’erario del Comune di Campi Bisenzio di 7.200 euro oltre a interessi legali e rivalutazione monetaria”. Non usa mezze misure Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia in consiglio comunale, per commentare la sentenza della Corte dei Conti in seguito all’esposto presentato dal suo partito. Per capire meglio di cosa si tratta “la Corte dei Conti, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, ha accolto globalmente l’esposto presentato da Forza Italia e depositato il 7 aprile 2014 – continua Gandola – per cui il sindaco Fossi si prenda le sue responsabilità, chieda scusa alla città e rassegni le dimissioni”.
Concetti ribaditi anche dai suoi colleghi Chiara Martinuzzi e Roberto Valerio: “L’esposto faceva riferimento al volume “CampLab prima fermata”, che l’amministrazione comunale aveva stampato utilizzando risorse pubbliche per rendicontare l’esperienza dei laboratori civici che il Comune aveva svolto durante i mesi di ottobre e dicembre del 2013 e costati 10.400 euro”.
E ancora: “L’amministrazione, ritenendo necessario riassumere e divulgare tutto il materiale accumulato nel corso della manifestazione in un volume cartaceo, affidò alla società Idest s.r.l la realizzazione del volume intitolato “CampLab prima fermata” composto da 96 pagine per una tiratura complessiva di 1.500 copie impegnando la somma di 7.200 euro. Tuttavia, il volume stampato dal Comune di Campi Bisenzio non poteva considerarsi idoneamente un volume di comunicazione istituzionale ma si configurava come vera e propria comunicazione politica e di propaganda. Nello specifico, la Corte dei Conti ha contestato al dottor Andorlini di aver assunto un’iniziativa estranea alle finalità istituzionali dell’ente, nonché di essersi reso artefice di una condotta che andava al di là delle effettive competenze conferitegli con l’atto di nomina”.
“Gli oneri sostenuti dal Comune – concludono – costituiscono pertanto danno erariale in quanto i relativi oneri non potevano essere posti a carico del Comune stesso e devono essere rifusi dal convenuto che ha adottato l’iniziativa in questione. Siamo francamente dispiaciuti che a essere condannato sia stato il dottor Andorlini che, senza timore di smentita, ha solo provveduto a realizzare una richiesta del sindaco Fossi. Ma questa sentenza è la punta dell’iceberg che accerta l’incapacità politica amministrativa del sindaco, della sua giunta e di tutto il suo staff”.