“Purple rain”, in mostra a CiviCa una “pioggia viola”. La Fiorentina tra ricordi e affetti

CALENZANO – Nelle ultime settimane si è detto e scritto tutto. La morte del Capitano, Davide Astori, è un incubo dal quale, prima di tutto per i suoi familiari ma anche per Firenze e la Fiorentina, è impossibile svegliarsi. Ma la tragedia che si è materializzata a Udine in una fredda mattina di inizio marzo, […]

CALENZANO – Nelle ultime settimane si è detto e scritto tutto. La morte del Capitano, Davide Astori, è un incubo dal quale, prima di tutto per i suoi familiari ma anche per Firenze e la Fiorentina, è impossibile svegliarsi. Ma la tragedia che si è materializzata a Udine in una fredda mattina di inizio marzo, sembra aver lasciato un dono importante a Firenze, quello di far riavvicinare la sua gente alla squadra e ai colori viola. Dopo tanti, troppi mesi di indifferenza. Proviamo a ripartire da qui, da un dono di cui avremmo voluto fare sicuramente a meno e che, proprio per questo motivo, è estremamente prezioso. A ripartire anche da quello è che è stato il passato della Fiorentina, fatto di momenti belli e meno belli, nel ricordo di episodi contraddistinti dagli aneddoti e dalla “fiorentinità” di chi quegli anni li ha vissuti in prima persona. Nasce da qui “Purple rain – Oggetti, ricordi e affetti di un tifoso della Fiorentina”, curata dal sottoscritto con la collaborazione di Roberto Negro, e che da martedì prossimo, 20 marzo, alle 18, sarà visibile all’interno di CiviCa. Ci sono le maglie di Baggio e Dunga e i gagliardetti della stagione 1981/1982, quella del “Meglio secondi che ladri”, e della Champions. Ci sono le fotografie di Passarella e Socrates e ovviamente quelle di Antognoni. Ma anche Batistuta, Baggio, vecchi biglietti dello stadio e tanti altro ancora. In mezzo alle maglie, anche alcune immagini delle più belle coreografie della curva Fiesole ma anche pagine di giornale relative agli episodi più significativi della storia recente della Fiorentina. Insomma, tanti motivi per fare un tuffo nel passato calcistico della nostra città e del tifo viola. Basti pensare alle partite nel “vecchio” stadio Comunale, al passaggio di consegne fra Pontello e Cecchi Gori, alle “trasferte” a Perugia per le partite di Coppa Uefa, alla drammatica retrocessione del 1993, all’immediata risalita, ai trofei vinti negli anni Novanta. Fino ad anni più vicini, ai giorni nostri e alle maglie di Toni, Mutu e Borja Valero. Un’esposizione semplice ma ricca di significati così come lo è la storia della Fiorentina.